Ripartizione delle risorse del Fondo per il pluralismo anno 2018, le cifre

Il D.P.C.M.12/10/2017 suddivide gli stanziamenti tra Presidenza del Consiglio e Ministero per lo sviluppo economico.
Il D.P.C.M. 27/11/2017 assegna i fondi tra le diverse finalità del sostegno all’editoria di competenza del Dipartimento Editoria della stessa PCM.

Come si legge in una nota del Dipartimento Editoria, con la registrazione alla Corte dei conti dei due decreti con il quale il Ministro per lo sport con delega all’editoria Luca Lotti ha ripartito, tra le diverse finalità del sostegno all’editoria, la quota di risorse assegnata alla Presidenza del Consiglio dei Ministri e al Ministero per lo sviluppo economico per l’esercizio 2017, «si è concluso il nuovo procedimento di allocazione dei fondi stabilito dalla legge delega 26 ottobre 2016, n. 198, recante i criteri per la riforma della disciplina dei contributi».

Le risorse complessive del Fondo per il pluralismo e l’innovazione dell’informazione ammontano a 182.300.977 euro, da destinare alle sovvenzioni per l’anno 2017 e da elargire nel 2018.

PCM,via della Mercede 9, Roma, foto da wikipedia.org

Il primo decreto interministeriale (D.P.C.M. 12/10/2017) ha spartito “a monte” le risorse del Fondo tra Presidenza del Consiglio dei Ministri e Ministero dello sviluppo economico, per gli interventi di rispettiva competenza:
euro 114.429.960, destinati alle diverse finalità di competenza della Presidenza del Consiglio dei ministri;
euro 67.871.017, destinati agli interventi di sostegno alla emittenza radio televisiva locale, di competenza del Ministero per lo sviluppo economico.

Con il successivo decreto (D.P.C.M. 27/11/2017), la Presidenza del Consiglio ha ripartito le risorse di sua spettanza nel seguente modo:
euro 4.000.000,00 per i contributi alle imprese radiofoniche e alle imprese televisive;
euro 3.000.000,00 per i contributi diretti a favore della stampa italiana periodica all’ estero:
euro 1.032.913,79 per il contributo speciale a favore dei quotidiani in lingua slovena editi in Italia;
euro 9.000,00 per il contributo all’ Associazione della Stampa estera;
euro 27.846.575,00 per le convenzioni con RAl International e RAI minoranze linguistiche;
euro 572.573,00 per il rimborso del maggior onere sostenuto dall’INPGI per l’anno 2016, per la Cassa integrazione guadagni straordinaria e per i contratti di solidarietà;
euro 47.000.000,00 per la liquidazione del saldo dei contributi diretti, nella misura dell’intero fabbisogno, a favore delle imprese editrici di quotidiani e periodici, previsti dall’articolo 3, della legge 7 agosto 1990, n. 250 e s.m.;
euro 1.114.750,00 per la liquidazione dei contributi, nella misura dell’intero fabbisogno, alle imprese radiofoniche organo di partito o movimento politico;
euro 4.500.000,00 per la risoluzione transattiva, approvata dall’Avvocatura Generale dello Stato, relativa ai crediti vantati in sede giurisdizionale dalle emittenti radiotelevisive per il rimborso dei canoni elettrici e satellitari relativi ad annualità pregresse, e per l’eventuale liquidazione di ulteriori somme vantate in sede precontenziosa;
euro 2.000.000,00 per i finanziamenti alle imprese editrici per la realizzazione di progetti innovativi ai sensi dell’articolo 57-bis, comma 3 della legge 21 giugno 2017, n. 96.

Foto da inpginotizie.it

«Nell’ambito del riparto interno deciso dal Ministro Lotti – conclude la nota del Dipartimento – è stata assicurata una quota di risorse (euro 23.354.148,21) anche per consentire il pagamento tempestivo alle imprese editoriali della prossima rata di anticipo sul contributo 2017 (da assegnare a maggio 2018). Sin da questo momento, il Dipartimento è poi impegnato, per quanto è nelle sue competenze, a far sì che il procedimento di allocazione delle risorse per il prossimo esercizio, che naturalmente coinvolgerà sempre le Amministrazioni concertanti, sia condotto e portato a termine nei tempi più brevi, in modo da evitare criticità ed incertezze, particolarmente dannose per le imprese».

Luca Lotti, Ministro per lo sport, con delega all’editoria – Foto da www.governo.it