Dopo anni in cui Google prometteva di giungere ad uno scenario cookieless, il colosso americano del tech sembra non essere più interessato a portare avanti la politica promessa 5 anni fa.
Infatti, i media americani in questi giorni hanno riportato la notizia della non rinuncia di Big G all’uso di cookies nel browser più usato al mondo, Chrome.
La storia infinita dei “cookies”
Dello scenario cookieless se ne parlava già nel 2020, anno della pandemia in cui la società di Mountain View aveva espresso la sua intenzione di bloccarli e sostituirli gradualmente nel proprio browser. La politica espressa 5 anni fa permetteva di eliminare il tracciamento dei cookies e sostituirlo con un sistema meno invasivo di navigazione e più rispettoso della privacy dei propri utenti.
Nel 2022 le alte sfere di Google/Alphabet sembravano sempre più convinte di questo passaggio, pur conservando la possibilità di tracciare le preferenze online e permettere la personalizzazione degli interessi dei singoli utenti.
Lo scenario cookieless ha da subito preoccupato non solo il settore dell’e-commerce, ma anche editori, sviluppatori, inserzionisti e l’intero settore pubblicitario. Per questo motivo il primo passo per venire incontro alle esigenze di questi attori del panorama online da parte di Google è stato il progetto Privacy Sandbox.
La versione beta è stata resa pubblica nel 2023, promettendo di realizzare nel 2024 lo scenario cookieless nella sua completezza. Google Sandbox prevedeva la tutela della privacy delle persone virtuali e nello stesso tempo supportava le attività di sviluppatori, editori o produttori di contenuti online fornendo pubblicità coerente con le preferenze del singolo visualizzatore.
Tuttavia, ora sembra che Google sia tornato al punto di partenza. Secondo le parole di un portavoce di Big G, il forte progresso dell’Intelligenza Artificiale (IA) e i conseguenti sviluppi tecnologici avrebbero reso Privacy Sandbox e i progetti dello scenario cookieless obsoleti. Con l’IA si aprono nuove finestre e opportunità per proteggere i dati personali e permettere un panorama pubblicitario più dinamico e competitivo. Per questo motivo Google ha deciso “di mantenere il nostro attuale approccio ai cookie su Chrome”.
Articolo di T.S.
