Moles: “Certificare la corretta informazione, senza censure”

“Dico sempre che la disinformazione è sempre esistita, non è la pandemia o la guerra che hanno fatto esplodere il fenomeno. Il digitale ha solo accentuato il fenomeno. Il modo migliore di combattere la disinformazione è sostenere con tutti gli strumenti possibili la buona informazione”. Così il sottosegretario con delega all’Informazione e all’Editoria, Giuseppe Moles, durante un incontro al Forum PA.

Il governo, in questo scenario, ha un ruolo fondamentale. “Considero la buona informazione come un interesse nazionale. Il ruolo del governo è di certificare la corretta informazione, senza qualsiasi possibilità di censure preventive o successive, perché non è compito del governo. Compito del governo è fornire tutta una serie di strumenti per consentire al cittadino di farsi una corretta opinione, distinguendo tra i fatti e le opinioni”.

Gli strumenti per combattere la disinformazione

“Abbiamo il dovere di fornire tutti gli strumenti più utili per distinguere tra la corretta informazione e le fake news”, ha proseguito Moles.

Un esempio è quello riguardante le linee guida sulla cyber-sicurezza. “Un ruolo è stato riservato al Dipartimento per l’Informazione e l’Editoria (DIE, ndr) come soggetto attivo per compagne di informazione istituzionale contro la disinformazione e per l’uso sano e consapevole degli strumenti che abbiamo a disposizione”.

Inoltre, il sottosegretario riassume anche i fondi stanziati per il settore. “Noi abbiamo messo a disposizione di tutta la filiera in poco più di un anno circa 830 milioni di euro. Non da ultimo nella nota di bilancio di dicembre, abbiamo approvato un fondo straordinario per l’editoria. Il sostegno al sistema editoriale certificato è uno strumento che consente di mettere la professionalità degli addetti ai lavori a servizio della lotta della disinformazione”.

Il lavoro futuro

Prosegue l’impegno di Moles e di tutto il DIE sui temi caldi del settore, tra cui proprio la disinformazione. “A breve faremo una serie di tavoli informali su questi temi perché credo che l’elemento umano sia fondamentale: la responsabilità, la professionalità degli addetti ai lavori deve essere utilizzata per combattere il fenomeno della disinformazione”.

“Io poi ho un sogno”, ha proseguito Moles. “Che i quotidiani si possano trasformare nell’approfondimento della notizia del giorno prima. Ci sono centinaia di grandi professionisti che devono avere gli strumenti per controllare le fonti, devono poter in qualche modo veicolare la notizia. Dobbiamo evitare che un’eccessiva velocizzazione o il voler per forza avere uno scoop per vendere di più in realtà danneggi la reputazione del giornale stesso”.

“Aborro ogni forma di censura”

“Conto molto sulla collaborazione, soprattutto in questo momento, tra tutti, assolutamente tutti, gli stakeholder del settore” unita “alla loro professionalità”, osserva citando i giganti del web, l’intrattenimento, i giornalisti, le istituzioni, i social network.

“Io aborro ogni forma di censura, soprattutto se deve venire dal governo, perché qualsiasi strumento normativo può essere utilizzato a buon fine oggi, ma in modo non democratico domani”, conclude.