L’Italia diventa il primo paese in Europa a introdurre una normativa che regolamenta in modo sistematico l’accessibilità e l’inclusività della pubblicità.
A Milano, presso la sede di UNI (Ente Italiano di Normazione), è stata presentata la Prassi di Riferimento UNI/PdR 164. L’obiettivo è quello di garantire che tutti, a prescindere dalle capacità fisiche, cognitive o linguistiche, possano fruire pienamente dei messaggi pubblicitari.
UNI/PdR 164 è un progetto che nasce dalla collaborazione tra UNI, UPA (Utenti Pubblicità Associati), UNA (Aziende della Comunicazione Unite) e FCP (Federazione Concessionarie Pubblicità).
La nuova normativa ha come scopo l’eliminazione delle barriere che ostacolano l’accesso alla pubblicità. Si riferisce, non solo per le persone con disabilità, ma anche ad anziani, bambini, persone con difficoltà cognitive o linguistiche, e coloro che vivono in ambienti particolarmente rumorosi o con limitate opportunità tecnologiche.
La Prassi di Riferimento declina nel contesto pubblicitario servizi di accessibilità come:
–Sottotitolazione, che massimizza il potenziale comunicativo del messaggio pubblicitario senza compromessi.
–Audiodescrizione, che permette di creare immagini mentali accurate per chi ascolta, senza sacrificare contenuti pubblicitari.
–Lingua dei Segni Italiana (LIS), riconosciuta ufficialmente dal 2021, che rappresenta una svolta culturale, ampliando il pubblico raggiungibile.
–Progettazione accessibile di eventi e spazi, rispettando le diversità e stimolando apprendimento e creatività.
–Comunicazione aumentativa alternativa (CAA) e lingua facile, con strumenti cruciali per semplificare e amplificare la comprensione dei messaggi.
Questa prassi si propone di adattarsi a tutte le piattaforme e dispositivi, dai media tradizionali, come stampa e televisione, ai canali digitali e interattivi. Così da dar vita a contenuti pubblicitari accessibili fin dall’inizio o che possano diventarlo grazie all’applicazione di strumenti e tecnologie.
Durante l’evento di presentazione, sono stati discussi anche i benefici economici derivanti da una pubblicità inclusiva. Infatti, ampliare il pubblico significa che i messaggi pubblicitari avranno maggiore efficacia e che si avrà una base di consumatori diversificata.
Inoltre, le aziende che investono in accessibilità guadagnano in termini di fiducia e fedeltà. I consumatori percepiscono l’impegno nella rimozione delle barriere e sono più propensi a sviluppare un legame emotivo con i marchi che dimostrano attenzione e responsabilità sociale.
Per agevolare l’adozione della UNI/PdR 164, nel 2025 verrà lanciato un programma di formazione rivolto ai professionisti del settore pubblicitario, alle agenzie e alle aziende. In parallelo, verrà introdotto un sistema di certificazione per i materiali pubblicitari che soddisfano gli standard di accessibilità.
In un mondo sempre più interconnesso, la pubblicità inclusiva si configura come una grande opportunità di crescita, non solo per le aziende, ma per tutta la società.
Articolo di D.C.G.
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