Lettera ex leader a Ue: stop a monopolio Google per tutela democrazia

Il monopolio soffoca la concorrenza e gli ex leader dei Paesi europei hanno voluto lanciare un appello chiaro alla presidente della Commissione Ue, Ursula Von der Leyen. 

All’indomani della decisione dell’Europa sulla posizione dominante di Google, arriva alle istituzioni Ue la lettera che denuncia un’economia sofferente a causa delle posizioni delle Big Tech, in special modo di Google, nel mercato europeo. Ma non solo, la mancata sana concorrenza, in special modo nel mercato pubblicitario, potrebbe mettere in pericolo i princìpi di democrazia europei

La lettera degli ex capi di Stato

“Scriviamo per supportare azioni strutturali audaci per porre fine al monopolio di Google sulle tecnologie pubblicitarie digitali (“adtech”) – un passo fondamentale per la democrazia europea, il panorama mediatico e l’autonomia strategica”.

Anche in Europa Google è sotto torchio: secondo le indagini Ue, Big G sarebbe costretta a cedere la sua attività adtech per riequilibrare le posizioni all’interno del mercato delle pubblicità online. Una soluzione che non arriva solo dall’Ue ma, in contemporanea, anche dagli USA e dalla Gran Bretagna.

Tuttavia, la lettera firmata il 16 gennaio dagli ex capi di Stato, facenti parte del Club di Madrid, impone un’azione che abbia come primo obiettivo la protezione e la salvaguardia del settore dei media europei e l’economia pubblicitaria online. 

Inoltre, nella lettera si legge la necessità di ridisegnare i rapporti di potere tra le aziende e ridurre quella dipendenza a cui sono sottoposte le imprese europee nei confronti delle piattaforme tecnologiche.

In questi anni, Google ha divorato la fetta di mercato riguardante l’attività pubblicitaria impattando in maniera negativa sull’informazione europea, di fatto impoverendo il panorama riducendo la visibilità degli editori indipendenti. Il giornalismo rischia di perdere quindi la sua diversità e la sua qualità, intaccando un pluralismo che dovrebbe essere un pilastro inamovibile. 

La lettera continua ammonendo sulla possibilità di andare incontro a cosiddetti “deserti di notizie”, ossia l’inaccessibilità da parte degli utenti ad un giornalismo indipendente: queste sono le basi per la diffusione di disinformazione e per l’indebolimento della responsabilità democratica.

Un investimento tech europeo

Un’iniziativa fortemente incoraggiata dal Club di Madrid è l’investimento in un “European tech deal”, ossia un accordo tra le nazioni europee per costruire un’infrastruttura digitale indipendente. Ciò riuscirebbe a stimolare l’innovazione e finanziarla, con lo scopo ultimo di distaccarsi dal rapporto di subordinazione con le grandi società tecnologiche statunitensi. 

“La sovranità e la sicurezza dell’Europa sono sotto grande pressione. Le normative pionieristiche dell’UE in materia tecnologica stabiliscono un punto di riferimento globale, ma la vera indipendenza digitale richiede più della sola regolamentazione. Perseguire una separazione strutturale nel caso di Google invierebbe un segnale forte che l’Europa è impegnata a garantire mercati digitali equi e aperti, proteggendo la democrazia dalle crescenti minacce di potere incontrollato e di influenza straniera” ha dichiarato Danilo Türk, presidente del Club de Madrid ed ex Presidente della Slovenia.

Articolo di T.S.