
L’editoria sta attraversando una profonda trasformazione verso la sostenibilità, ridefinendo non solo i propri processi produttivi ma l’intero modo di concepire l’informazione. A guidarci in questo viaggio è Roberta Lombardi, Sustainability Manager e consulente strategica per le PMI, che dopo un percorso significativo nelle istituzioni – dalla Camera dei Deputati all’Assessorato alla Transizione Ecologica – ha scelto di dedicarsi alla trasformazione sostenibile del tessuto imprenditoriale italiano. Con una formazione giuridica arricchita da studi manageriali e una specializzazione in sostenibilità secondo la norma UNI/PDR 109:1:2021, Lombardi porta una prospettiva unica nell’analisi delle sfide ESG nel settore editoriale.
In questa prima parte della nostra intervista, esploreremo come i criteri ESG stiano rivoluzionando il settore, con particolare attenzione alle innovazioni nel mondo della carta stampata e dei materiali sostenibili. Un viaggio nel presente e nel futuro di un’industria che sta ripensando se stessa per rispondere alle sfide ambientali del nostro tempo.
Il concetto di ESG e la sua evoluzione
Dott.ssa Lombardi per iniziare con le basi: come spiegherebbe il concetto di ESG a chi si avvicina per la prima volta a questo tema, come è evoluto l’approccio ESG negli ultimi anni e a che punto di applicazione siamo in Italia?
Gli ESG rappresentano un approccio innovativo e ormai fondamentale per valutare le performance di un’azienda che va oltre i tradizionali parametri economico-finanziari. In modo semplice, possiamo definirli come tre pilastri attraverso cui si misura la sostenibilità e l’impatto complessivo di un’organizzazione:
- Environmental (Ambientale): Riguarda l’impegno concreto di un’azienda verso la tutela dell’ambiente, l’efficienza energetica, la riduzione delle emissioni di CO2, la gestione responsabile delle risorse naturali.
- Social (Sociale): Valuta come l’azienda gestisce i rapporti con i propri dipendenti, le comunità locali, garantisce condizioni di lavoro eque, promuove la diversità e l’inclusione, rispetta i diritti umani.
- Governance (Governance): Esamina la struttura di governo societario, l’etica nelle decisioni aziendali, la trasparenza, l’indipendenza dei consigli di amministrazione, i meccanismi di controllo contro la corruzione.
L’evoluzione dell’approccio ESG negli ultimi anni è stata davvero significativa. Da una fase iniziale in cui questi criteri erano considerati quasi un optional, oggi sono diventati centrali nelle strategie aziendali e nelle scelte di investimento.
In Italia, siamo in una fase di crescente maturazione. Molte aziende, soprattutto quelle quotate e di medie-grandi dimensioni, hanno iniziato a integrare sistematicamente i criteri ESG nei propri modelli di business. Il nostro Paese sta recependo le direttive europee che rendono sempre più obbligatoria la rendicontazione di questi aspetti. Le nuove generazioni di investitori e consumatori chiedono sempre più alle aziende di dimostrare un impegno reale verso la sostenibilità, non solo attraverso dichiarazioni, ma con azioni concrete e misurabili.

L’editoria e le responsabilità ESG
Addentrandoci nell’ambito del settore editoriale giornalistico. In che modo le pratiche ESG possono ispirare buone pratice nell’editoria, che potrebbero servire da modello?
Nel mondo dell’editoria, le pratiche ESG stanno diventando sempre più un elemento cruciale per raccontare la responsabilità sociale di un’azienda. Non si tratta più soltanto di produrre contenuti, ma di farlo con un’attenzione profonda verso l’impatto che si genera.
Prendiamo l’aspetto ambientale: oggi un’azienda editoriale può scegliere di essere davvero “green” non limitandosi a dichiarazioni di principio. Significa optare per:
- carta riciclata,
- ridurre drasticamente gli sprechi,
- privilegiare formati digitali che alleggeriscono l’impronta ecologica.
È un modo concreto di prendersi cura del pianeta, anche attraverso piccole scelte quotidiane.
Sul fronte sociale, poi, le sfide sono affascinanti. Un’azienda editoriale ha oggi la responsabilità di rappresentare la complessità del mondo, dando voce a prospettive diverse. Significa costruire redazioni inclusive, dove diversi punti di vista possano confrontarsi, e raccontare storie che normalmente resterebbero ai margini.
La governance diventa quindi un elemento chiave: trasparenza nelle scelte, indipendenza dei contenuti, capacità di raccontare la verità senza essere condizionati da interessi particolari. Un giornalismo che sia davvero al servizio del lettore. Esempi virtuosi non mancano. Penso al The Guardian, che ha creato sezioni dedicate ai temi ambientali e sociali, o al New York Times, che ha fatto della sostenibilità una vera missione.
Innovazione nella carta stampata
La produzione e distribuzione dei quotidiani cartacei presenta sfide specifiche in termini di sostenibilità ambientale, dai processi di stampa alla logistica distributiva. Quali sono le innovazioni più promettenti per ridurre l’impatto ambientale mantenendo l’efficienza operativa?
Nel mondo della carta stampata, la sostenibilità ambientale è diventata una sfida cruciale che richiede innovazione e ripensamento dei modelli tradizionali. I processi di produzione dei quotidiani hanno storicamente avuto un impatto ambientale significativo. Oggi, le soluzioni più promettenti si muovono su diversi fronti interconnessi.
Partiamo dalla materia prima: sempre più editori stanno adottando carte certificate provenienti da foreste gestite responsabilmente, con marchi come FSC (Forest Stewardship Council) che garantiscono pratiche di riforestazione e tutela degli ecosistemi.
Sul fronte della stampa, le tecnologie stanno diventando progressivamente più efficienti. Nuovi inchiostri vegetali, che riducono l’utilizzo di sostanze chimiche dannose, e macchinari a basso consumo energetico stanno trasformando le stamperie. Alcune realtà stanno sperimentando sistemi di stampa che ottimizzano l’uso della carta, riducendo gli sprechi fino al 15-20% rispetto ai metodi tradizionali.
La logistica distributiva rappresenta un altro capitolo cruciale. Le innovazioni più interessanti riguardano la razionalizzazione dei percorsi di consegna, l’utilizzo di mezzi elettrici o a basso impatto per la distribuzione, e sistemi di consegna aggregata che permettono di ridurre significativamente le emissioni di CO2.
Un’evoluzione particolarmente interessante è rappresentata dai modelli di distribuzione ibridi. Molti editori stanno sperimentando formule che combinano versioni cartacee più mirate e circoscritte con versioni digitali più estese. Questo approccio permette di mantenere l’esperienza tattile e tradizionale del giornale per lettori affezionati, riducendo al contempo il volume complessivo di carta prodotta.

Alcune realtà editoriali stanno anche implementando sistemi di economia circolare, dove la carta utilizzata viene raccolta, riciclata e reimmessa nel ciclo produttivo. Questo non solo riduce lo smaltimento, ma abbassa significativamente l’impatto ambientale complessivo. Le soluzioni più innovative guardano però oltre: si ragiona sempre più in un’ottica di trasformazione complessiva del modello di comunicazione. Il digitale non è visto come un competitor, ma come un alleato per un’informazione più sostenibile.
Non si tratta solo di ridurre l’impatto, ma di ripensare l’intero ecosistema dell’informazione.
Il futuro dei materiali sostenibili
L’innovazione dei materiali, come la carta dalle alghe, sta aprendo nuove frontiere per l’editoria sostenibile. Quale potenziale vede in queste soluzioni? Quali sono i principali ostacoli alla loro adozione su larga scala?
L’innovazione dei materiali nel mondo dell’editoria sta davvero aprendo scenari affascinanti, e l’esempio di Sirene Journal con la sua carta da alghe ne è una prova concreta. Le alghe rappresentano un materiale straordinario: crescono rapidamente, non sottraggono terreno alle coltivazioni alimentari, assorbono grandi quantità di anidride carbonica e possono essere coltivate in ambienti marginali come acque salate. Una carta ricavata da questi ecosistemi non è più solo un’idea suggestiva, ma una possibilità tecnologica sempre più concreta. I vantaggi sono molteplici. Dal punto di vista ambientale, la produzione di carta da alghe richiede meno acqua rispetto ai processi tradizionali e genera un minor numero di emissioni. Per ogni mezzo chilo di alghe fresche impiegate, si risparmia un chilo di legno, alleggerendo significativamente la pressione sulle foreste.
Ma quali sono gli ostacoli all’adozione su larga scala? Anzitutto, i costi. La produzione di questi nuovi materiali è attualmente più onerosa rispetto alle carte tradizionali. Le economie di scala non sono ancora state raggiunte, e questo rende l’investimento iniziale significativo per le case editrici. Un altro nodo cruciale riguarda la standardizzazione. L’industria editoriale necessita di materiali con caratteristiche costanti e prevedibili. Le tecnologie attuali devono ancora garantire un livello di uniformità che soddisfi pienamente le esigenze di produzione industriale.
Eppure, l’evoluzione è già in corso. Casi come Sirene Journal dimostrano che non stiamo parlando di un’utopia, ma di un percorso concretamente avviato. Alcune riviste di nicchia stanno già sperimentando questi materiali, trasformandoli da curiosità tecnologica a reale alternativa sostenibile. Il potenziale è davvero enorme. Stiamo assistendo a un cambio di paradigma dove l’innovazione nei materiali unisce creatività, sostenibilità e tecnologia. Probabilmente serviranno ancora 5-10 anni perché queste soluzioni diventino economicamente competitive, ma la direzione è ormai tracciata.
A presto con le nuove frontiere digitali
Mentre il mondo della carta stampata continua la sua evoluzione verso pratiche sempre più sostenibili, l’orizzonte dell’editoria si estende ben oltre i confini tradizionali. Nella prossima puntata esploreremo come l’intelligenza artificiale stia ridisegnando i processi editoriali, quali sfide ambientali nasconda la trasformazione digitale e come costruire una governance davvero inclusiva. Un viaggio che ci porterà nel cuore dell’innovazione tecnologica senza perdere di vista l’elemento umano, per scoprire come l’editoria del futuro stia cercando di bilanciare sostenibilità ambientale e responsabilità sociale. Appuntamento alla prossima settimana per continuare questo dialogo sul futuro sostenibile dell’informazione.

Per ulteriori informazioni e approfondimenti, questi i contatti della Dott. Roberta Lombardi:
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