Google, Dipartimento USA: abuso di posizione dominante nell’ADV online

Si apre una nuova battaglia legale contro il monopolio online di Google. Il Dipartimento di Giustizia degli Stati Uniti ha infatti accusato l’azienda di Mountain View di violare le leggi antitrust nel settore degli annunci pubblicitari digitali.

Come contraccolpo, il titolo di Alphabet, l’azienda che fa capo al motore di ricerca, ha già perso l’1,4% in Borsa.

L’accusa

Il governo americano rivolge a Google la stessa accusa fatta, quasi tre anni fa, dal precedente esecutivo: abuso di posizione dominante nella pubblicità online.

La piattaforma, “utilizza mezzi anticoncorrenziali, escludenti e illegali per eliminare o ridurre pesantemente qualsiasi minaccia al suo dominio sulle tecnologie pubblicitarie digitali”, si legge nel documento su cui si basa l’azione legale.

Alphabet offre gratuitamente il suo servizio di ricerca ma guadagna grazie alle inserzioni sulla sua piattaforma e sui i siti terzi. Il governo americano chiede quindi trasparenza circa gli effettivi ricavi prodotti da questi annunci. La società, infatti, guadagna con la pubblicità circa l’80% delle sue entrate.

Nelle motivazioni a sostegno della causa si spiega, inoltre, che la Big Tech stia compiendo una vera e propria “campagna sistematica” per il controllo degli strumenti che editori e inserzionisti utilizzano per acquistare e vendere pubblicità digitale.

La risposta di Google

L’azienda di Mountain View ha definito la causa “sbagliata” sostenendo che essa finirà per “ostacolare la crescita di migliaia di piccole imprese e editori”.

Tuttavia Google è sotto pressione anche per l’entrata in vigore del Competition and Transparency in Digital Advertising Act. Questa nuova legge americana obbliga le Big Tech a cedere parte delle proprie attività, al fine di arginare i monopoli di mercato digitale.

Aspettando di capire come si risolverà quest’ennesima controversia legale, è utile tener presente che negli ultimi anni il peso di Google nel mercato pubblicitario americano stia diminuendo. La sua quota, secondo quanto riportato da Reuters, si è ridotta dal 36,7% nel 2016 al 28,8% del 2022.