
Gentiloni ha individuato tre priorità comuni: transizione ambientale, resilienza e sostenibilità sociale, transizione digitale, innovazione e competitività, ricordando che i piani nazionali “non saranno redatti a Bruxelles o imposti dalle autorità europee, a differenza di quanto accadde nella crisi finanziaria del decennio scorso. I piani saranno proposti dai 27 Paesi, ma al tempo stesso deve essere molto chiaro che la Commissione non è un intermediario finanziario che raccoglie risorse per trasferirle a scatola chiusa, ha l’obbligo di garantire sia le priorità comuni sia quel mix di riforme e investimenti. Usare questi fondi per questioni fiscali? Io direi in maniera molto molto mirata e limitata. Guai a pensare che usiamo questi 200 miliardi per ridurre le tasse, sarebbe davvero un messaggio sbagliato”.
Il commissario ha sottolineato come non vada varato “un catalogo di spesa, ma prendere quelle decisioni di riforma e investimento della cui necessità ci occupiamo da molto tempo”.
(ITALPRESS).