Festa dei camici bianchi, la proposta di Ozpetek per la giornata del 20 febbraio

“Da settimane il personale sanitario nazionale si sta battendo contro un nemico insidioso, il Covid-19, mettendo a rischio la propria salute, giorno dopo giorno, per garantire quella di tutti noi”.

Ecco perché, dall’idea del regista Ferzan Ozpetek, ha preso il via una raccolta firme online, avviata dalla SIAE, per istituire la Giornata di Festa dei camici bianchi, “per ringraziare tutto il personale sanitario nazionale e ricordare coloro che si sono ammalati o hanno perso la vita in questa pandemia: medici, infermieri e le persone che assicurano l’igiene negli ospedali”.

La data proposta da Opzetek -suggeritagli da Luciana Littizzetto-, è quella del 20 febbraio, data simbolo poiché è il giorno del 2020 in cui Annalisa Malara, anestesista dell’Ospedale di Codogno, ha individuato il “paziente Uno” in Italia.

Il presidente della SIAE Mogol ha appoggiato la proposta e chiesto al dg Gaetano Blandini di preparare una petizione, “aperta non solo ai 90 mila associati SIAE ma a tutti gli artisti e più in generale a tutti i cittadini”. Da ieri, 21 aprile, la SIAE ha messo online la piattaforma dove sottoscrivere l’appello.

Oltre alla raccolta firme, è stata mandata una lettera al Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, alla Presidente del Senato, Maria Elisabetta Alberti Casellati, e al Presidente della Camera dei Deputati, Roberto Fico.

Il testo della lettera è il seguente:

Signor Presidente,

con la presente Le chiediamo di farsi promotore della possibilità di istituire, il 20 di febbraio – giorno in cui Annalisa Malara, anestesista all’ospedale di Codogno, ha scoperto il ‘paziente Uno’ del Coronavirus in Italia – una giornata dedicata ai “Camici Bianchi”: ai medici, agli infermieri, al personale paramedico e a quanti assicurano l’igiene e la pulizia negli ospedali.

Non sono “eroi”, come li definiscono i media in questi giorni, sono cittadini che svolgono con responsabilità, sacrificio, cura, il loro lavoro, a tutela della salute della collettività.

Sarebbe bello che ogni anno il Paese potesse ricordarli e festeggiarli, esprimendo la gratitudine per quanto hanno fatto e faranno.

Siamo certi conoscendo la Sua grande sensibilità che Ella, Signor Presidente, vorrà valutare benevolmente la nostra istanza e dare il primo impulso per avviare, in Parlamento, l’iter normativo.

Confidiamo nella medesima sensibilità da parte dei Presidenti del Senato e della Camera dei Deputati, cui la presente è indirizzata per doverosa conoscenza e per quanto di loro competenza.

Porgiamo a Lei Signor Presidente e ai Presidenti dei due rami del Parlamento, i sentimenti della nostra più alta stima e considerazione”.

Un’idea, spiega Ozpetek, che è venuta fuori ascoltando i racconti al telefono degli amici medici partiti da Roma per andare a dare una mano negli ospedali del nord: “Vorrei che se un bambino, magari tra 10 anni, ci chiedesse ‘Che vuol dire Festa dei Camici Bianchi?’, potessimo raccontare le storie delle donne e degli uomini che hanno lavorato e si sono sacrificati per aiutare gli altri. Sarà anche una giornata di ricordo per quelli che hanno perso la vita, ma soprattutto di festa e ringraziamento per tutti coloro che lavorano negli ospedali. Persone che non possiamo, non vogliamo, non dobbiamo dimenticare quando questa emergenza sarà finita”.