
Progressivo miglioramento dei dati relativi agli investimenti pubblicitari sui quotidiani. L’Osservatorio FCP Stampa registra un assestamento del trend nonostante i dati rimangano in segno negativo.
Per il mese di marzo 2025, infatti, le percentuali segnano una flessione del -2,4%. Anche se il comparto è in rosso, il trend generale sembra quindi migliorare, tenendo conto che lo scorso mese il calo era di -5,9% e a gennaio si inabissava a -6,5%.
Meglio anche nel confronto annuale con lo stesso periodo che vedeva un fatturato complessivo del -9,6% (vs quello di marzo 2025 che si flette fino a -4,9%).
Speranza di inversione di trend
Walter Bonanno, presidente di FCP Assoquotidiani spiega che “tale andamento è infatti influenzato negativamente dalla pubblicità legale, che segna un pesante -53,8%, contrapposto però da un ottimo +14,4% della pubblicità commerciale nazionale”.
La pubblicità legale è infatti uno degli aghi della bilancia del comparto. Il suo andamento spesso determinante per il fatturato totale durante questo trimestre ha portato la lancetta verso il basso. Ma non è l’unico fattore.
Le ultime modifiche normative sull’editoria, sottolinea Bonanno, hanno ridotto la visibilità istituzionale dei quotidiani, colpendo la reputazione e la diffusione dell’informazione. Di fatto, minimizzando l’impatto e sovvertendo l’equilibrio economico del comparto. Per quanto questo terremoto abbia scosso la stampa, rimane in positivo la pubblicità commerciale nazionale, segno di una fiducia nelle imprese editoriali italiane. Infatti, a marzo cresce significativamente, aumentando del +6,9% nel trimestre sull’intero trimestre.
Bonanno, inoltre, auspica una collaborazione più intensa e aperta per “rafforzare il dialogo tra editori, istituzioni e aziende” che “diventa oggi una priorità per sostenere il mercato, valorizzare l’informazione professionale e difendere un presidio fondamentale per la qualità del dibattito pubblico”.
Articolo di T.S.