Da un Tribunale russo due maxi-multe a Google e Meta

Un tribunale di Mosca ha inflitto alle due Aziende Usa sanzioni: per 87 milioni di euro a Google, e 24 milioni di euro a Meta.

Google e Meta di nuovo sotto accusa dalle autorità russe

Il tribunale Tagansky di Mosca, il 24 dicembre scorso, ha condannato Google al pagamento di una sanzione quantificata in 7,2 miliardi di rubli, pari a 98 milioni di dollari, o 86 milioni di euro. Per non aver rimosso contenuti “illegali”, per lo più legati al materiale diffuso dal movimento legato al personaggio politico Aleksei Navalny, attualmente in carcere.

Subito dopo, il Tribunale moscovita ha sanzionato anche Meta (ex Facebook) al pagamento di una multa di 1,9 miliardi di rubli (27 milioni di dollari), circa 24 milioni di euro, per “ripetute violazioni della legge russa” relativa alla pubblicazione di contenuti ritenuti “vietati” dal governo moscovita. L’azienda di Mark Zuckerberg non avrebbe infatti rimosso una serie di video, foto e messaggi considerati illegali nel Paese.

La notizia è riportata dalla Agenzia giornalistica Reuters.

Dieci giorni per il ricorso

Riguardo alle sanzioni di Meta e Google, entrambe le aziende hanno ora dieci giorni per presentare ricorso, e poi sessanta giorni per pagare la multa volontariamente.

Il governo di Mosca contro le Big Tech

Per la Russia non è una novità multare le grandi aziende digitali, accusate di non cancellare contenuti che promuovono droga, suicidio o legate all’opposizione.

Accadde a TikTok lo scorso aprile, quando venne multato dal governo di Mosca per 2,6 milioni di rubli (circa 28mila euro) per non aver cancellato sulla piattaforma una serie di messaggi che invitavano i sostenitori di Navalny a riunirsi e manifestare contro la sua incarcerazione.

Già in passato il colosso di Mountain View era finito più volte nel mirino delle autorità russe, come lo scorso aprile, quando la Federation Antimonopoly Service sanzionò bigG con una multa pari a 6,8 milioni di dollari per abuso di posizione dominante: il gruppo avrebbe favorito i propri servizi a discapito di quelli della concorrenza, in particolare attraverso il sistema operativo Android installato su milioni di dispositivi.

Una sorte toccata anche ad Apple tempo fa, multata di 12 milioni di dollari per abuso di posizione dominante nella distribuzione di applicazioni mobili su sistema operativo iOS.

Il Presidente russo Vladimir Putin – da www.wikipedia.org – di Kremlin.ru, licenza CC BY 4.0

Le ultime sanzioni segnano una svolta

La Russia ha spesso imposto piccole multe alle società tecnologiche straniere, ma le sanzioni di venerdì segnano una svolta. Per la prima volta il giudice russo ha richiesto una percentuale del fatturato annuo russo delle società, aumentando notevolmente la somma della multa. Non ha specificato le percentuali, sebbene i calcoli di Reuters mostrino che la multa di Google equivale a poco più dell’8%.

Richiesta la presenza sul suolo russo

Mosca ha anche chiesto che 13 aziende tecnologiche straniere e per lo più statunitensi siano ufficialmente rappresentate sul suolo russo entro il 1° gennaio. O affrontino possibili restrizioni o divieti definitivi.

(Foto in alto: Moscow Kremlin and Bolshoy Kamenny Bridge, da www.wikipedia.org – Di Andrey Korzun – licenza  CC BY-SA 4.0)