
Secondo Allegro “tutto cio’ e’ necessario per alleviare la sofferenza in molti settori, tra i quali ristorazione, commercio, tessile, arredamento, turismo, edilizia, che da soli valgono oltre il 30% del PIL. Il corto circuito tra domanda e offerta puo’ generare un circolo vizioso pericoloso e incidere su occupazione e competitivita’”.
“Le imprese – prosegue – sono l’unica leva di sostenibilita’ nel medio termine delle misure lanciate in questa prima fase dal Governo. Oltre agli interventi per supportare i flussi di cassa delle imprese con i macro-interventi del ‘Cura Italia’, vanno pero’ creati strumenti di rafforzamento, anche a livello regionale, per consentire la declinazione sulle filiere di specializzazione dei diversi territori”.
Per evitare la disoccupazione e sostenere il reddito, spiega Allegro, “dobbiamo puntare su cassa integrazione, decontribuzione dello smart working, riqualificazione del personale e sulla certezza dei pagamenti alle filiere di fornitura. Oggi, con il fine mese, si avra’ una ‘Waterloo dei pagamenti’ per le imprese con seri rischi di innescare le condizioni per un default a catena”.
“Per far ripartire poi le aziende – sottolinea – si dovra’ puntare su Fondi per la ricapitalizzazione e su garanzie pubbliche per indebitamenti a lunghissimo termine finanziati dal risparmio privato, sulla contribuzione a fondo perduto, sul ‘Sale & Lease back’ immobiliare per permettere la monetizzazione degli asset fisici delle imprese, su strumenti per rendere sicuri i pagamenti tra le imprese compromesse dalle insolvenze. Delineare subito una visione strategica e’ vitale per evitare il ‘si salvi chi puo” e un diffuso ‘gettare la spugna’ da parte delle nostre imprese. Questo – conclude Allegro – e’ essenziale affinche’ non si passi dall’epidemia alla carestia”.
(ITALPRESS).