
“C’e’ stato un decreto per prestare liquidita’ alle imprese con garanzia statale, ma dopo otto giorni mancano ancora le regole d’ingaggio e le banche non possono concedere i prestiti. Il nostro settore a gennaio cresceva dell’1,8%, ma a marzo abbiamo registrato un 30% di insoluti, quota che ad aprile potrebbe crescere al 70%. Non c’e’ piu’ tempo da perdere se non vogliamo perdere come Paese un’eccellenza del sistema economico, che fattura ogni anno 42 miliardi, il 5% del Pil industriale. Senza risposte rapide il comparto e’ destinato a perdere quest’anno non meno del 20% del suo giro d’affari. Parliamo di 8 miliardi, con la conseguenza che oltre 60mila posti di lavoro sarebbero a quel punto a rischio”, aggiunge. “Le nostre fabbriche sono sicure: le aziende della filiera legno-arredo – sottolinea – sono gia’ attrezzate con rigorosi strumenti e protocolli di sicurezza che assicurano adeguati livelli di protezione e contenimento del contagio. Continueremo con lo smart working per gli amministrativi e i commerciali, ma perche’ non possiamo riaprire a fronte di queste garanzie, considerato per altro che le nostre aziende sono nelle periferie e i lavoratori vi accedono con il mezzo privato? Ci sono altri settori nelle medesime condizioni, penso all’alimentare, che sono rimasti operativi”, conclude Orsini.
(ITALPRESS).