Contenuti digitali: crescono i dati ma non per l’editoria

L’intrattenimento digitale si fa sempre più redditizio, con guadagni in aumento per il video, seguito da gaming e audio digitale, ma anche prezzi sempre più alti da pagare per gli abbonati. Crolla invece l’editoria digitale

Contenuti digitali in aumento

All’inizio del 2025, l’ambito video si conferma come il comparto di intrattenimento più grande del mondo. In questo momento è arrivato a 1,7 miliardi di euro di introiti, rappresentando il 45% delle spese totali per l’intrattenimento. 

Segue il mondo del gaming, che supera la quota di 1,5 miliardi e con più del 5% di introiti. Il primato per la crescita in totale ricade invece sull’audio digitale, aumentato del 20%, e che tiene nelle sue metaforiche mani un valore di 380 milioni di euro. 

L’unico ambito a precipitare è quello dell’editoria digitale, che continua a non tenere il passo. Si registrano aumenti, ma in cadenza inferiore: la crescita è pari al 3% e la quota massima raggiunta è di 180 milioni

Perché l’editoria cala?

Un elemento di considerevole impatto nel calo dell’editoria è quello dell’Intelligenza Artificiale, che nell’anno passato è diventata un elemento determinante. Il sistema viene usato come motore di ricerca e a termine delle riforme legate al copyright potrebbe diventare un meccanismo per la realizzazione di articoli completi

I dati sul mondo digitale emergono dall’Osservatorio Digital Content del Politecnico di Milano, presentati nel report “Il settore dei contenuti digitali in Italia: spesa, consumo e trend innovativi nel 2024”. Un altro fattore fondamentale in questa crescita è quella, concomitante, del mercato pubblicitario: esso è salito notevolmente con la diffusione delle Smart TV e dei modelli ibridi ASVOD, “Ad-Supported Video On Demand” (Video on Demand sostenuto da pubblicità). Si tratta del sistema che permette di di entrare in contatto con i cataloghi audiovisivi gratis o per una tariffa ridotta, guardando però delle pubblicità

M.F.Z.