ChatGPT: Garante della privacy, Italia come terza via tra USA e Cina

Continua la sospensione in Italia di ChatGPT, software di Intelligenza Artificiale (IA) sviluppato da OpenAI.

È intervenuto ancora sul tema Pasquale Stanzione, presidente dell’Autorità Garante per la Protezione dei Dati Personali (GPDP). Intervistato dal Corriere della Sera, Stanzione ha ribadito i motivi della scelta del Garante e ha presentato l’azione dell’Italia come esemplare per il resto d’Europa e non solo.

“Come Italia indichiamo una via europea all’intelligenza artificiale, che prescinde dal liberismo accentuato statunitense come dal sovranismo autarchico della Cina o della Corea del Nord e si situa nel bel mezzo di questa nuova guerra fredda. La nostra è una strada intermedia, faticosa, per la libertà, la democrazia e la dignità della persona in Europa”. Questa le parole del presidente.

La scelta della sospensione

Il presidente Stanzione ha ribadito ancora una volta i motivi che hanno portato al blocco temporaneo di ChatGPT in Italia.

“La verifica dell’età dell’utente è un aspetto rilevante, abbiamo chiesto alla piattaforma di indicare un metodo che riduca il rischio di false dichiarazioni. E soprattutto che gli utenti siano chiaramente informati che i loro dati vengono usati per un preciso scopo, l’addestramento dell’algoritmo”.  

Diritti e mercato

Stanzione si è dimostrato consapevole del danno inferto allo sviluppo delle aziende italiane con la sospensione di ChatGPT. Tuttavia, ha definito anticostituzionale “sacrificare diritti e libertà sull’altare del mercato”. Ed è stata proprio l’urgenza di salvaguardare la sicurezza e la libertà dei cittadini a spingere il GPDP a non aspettare un’azione congiunta a livello europeo.

Collaborazione con OpenAI

Un confronto diretto tra il Garante italiano e l’azienda statunitense si è dimostrato da subito necessario alla risoluzione dei problemi di privacy riscontrati. Infatti, sul sito di ChatGPT si può leggere la dichiarazione di OpenAI di impegnarsi per soddisfare le richieste dell’Autorità italiana.

“Noi siamo pronti a riaprire a ChatGPT il 30 aprile, se c’è disponibilità da parte di OpenAI a fare utili passi. Mi pare che da parte dell’azienda ci sia, vediamo”, commenta Stanzione.

Articolo di M.M.