Camera, dalla Commissione Cultura una risoluzione unitaria a sostegno dell’editoria e degli operatori

Detrazione fiscali delle spese in cultura – Recepimento della direttiva Copyright – Iniziative a sostegno della filiera del libro – Incremento delle misure a favore della stampa, quali l’aumento del Fondo del pluralismo fino a 400 milioni di euro.

Ecco alcuni punti contenuti nella risoluzione unitaria approvata dalla commissione Cultura della Camera su “Misure di sostegno dell’editoria a contrasto degli effetti dell’epidemia Covid 19”. 

La VII Commissione cultura, scienza e istruzione della Camera dei deputati, nella riunione della scorsa settimana, ha approvato all’unanimità una Risoluzione che non solo impegna il governo a rafforzare gli interventi a favore del settore, a sostenere i consumi culturali (pensando anche all’acquisto di libri) e a velocizzare una riforma organica della contribuzione diretta, ma che avanza anche alcune proposte, firmate dai rappresentanti di tutti i partiti, da sottoporre alla valutazione del governo.

Il testo approvato, infatti, unifica le diverse risoluzioni presentate dai deputati di tutte le forze politiche della VII Commissione: Gianluca Vacca (M5S), Daniele Belotti (Lega), Flavia Piccoli Nardelli (Pd), Luigi Casciello (FI), Federico Mollicone (Fdi), Nicola Fratoianni (Leu) e Michele Anzaldi (Iv).

Una unità di intenti che altre volte la Commissione Cultura ha mostrato in queste legislature, ma mai così significativa.

A mettere tutti i partiti d’accordo è stata la necessità di rilanciare il comparto editoriale dopo la crisi da coronavirus (che ha decimato sia le inserzioni pubblicitarie, sia la vendita delle copie), in lotta con la concorrenza sleale delle fake news e una riduzione del lavoro giornalistico e  redazionale.

Dopo gli interventi già previsti dagli ultimi decreti (il Cura Italia e il decreto Rilancio)  tra le proposte per l’esecutivo, la Commissione si concentra sull’ipotesi di prolungamento dei termini della cassa integrazione e degli strumenti di ammortizzatori sociali almeno fino a dicembre 2020, per assicurare un’adeguata copertura ai giornalisti più esposti agli effetti della crisi, sull’accelerazione del recepimento della direttiva Ue sul copyright e sulla valutazione di introdurre incentivi per le radioTV e infine aiuti specifici a librerie e piccoli editori.

La risoluzione unitaria, quindi, impegna il governo «ad adottare iniziative, fin dai prossimi interventi di sostegno economico delle imprese per l’emergenza epidemiologica da Covid 19, per un significativo rafforzamento delle misure per la stampa, secondo una logica di filiera che consideri in un unico quadro tutti gli operatori del settore e i loro specifici bisogni, escludendo la logica dei ‘contributi a pioggia’ e favorendo per le cooperative editoriali l’utilizzazione degli strumenti introdotti dal decreto “Cura Italia”».

Impegna inoltre il governo «a valutare l’adozione di misure specifiche a sostegno della domanda di prodotti culturali, come la detrazione a fini fiscali dei consumi di cultura (libri, dvd, biglietti, giornali e altro) e la riduzione al 4 per cento dell’imposta sul valore aggiunto su tutti i prodotti culturali, previa verifica di compatibilità comunitaria».

I Commissari esortano il governo   «ad accelerare il processo di riforma organica del sistema della contribuzione diretta alle imprese editrici” e a “adottare iniziative per assicurare la tempestiva destinazione al Fondo per il pluralismo e l’innovazione dell’informazione della quota del gettito del canone della Rai prevista a legislazione vigente, pari a 86 milioni di euro nel 2019, di cui il 50 per cento destinato alle misure per l’editoria».

Il documento impegna ancora il governo «ad adottare iniziative normative, con urgenza, per il recepimento della direttiva europea 2019/790 sul diritto d’autore e sui diritti connessi nel mercato unico digitale”, ad adoperarsi “affinché sia evitata nel mercato radiotelevisivo la pratica scorretta del dumping».

Sul fronte della tutela del reddito, l’impegno è prolungare i termini della cassa integrazione e degli strumenti di ammortizzatori sociali almeno fino a dicembre 2020  e ad adottare iniziative per assicurare un’adeguata copertura ai giornalisti più esposti agli effetti della crisi, cioè ai giornalisti precari e autonomi a basso reddito iscritti all’INPGI.

Il governo viene impegnato anche a «garantire la piena attuazione della promozione della lettura nonché della misura che ha inserito i quotidiani tra i prodotti culturali acquistabili dai ragazzi con la ‘18APP’; incentivi alle librerie a fondo perduto» e, in merito al fenomeno della pirateria editoriale, «a promuovere un’iniziativa normativa idonea a dotare il nostro ordinamento di più adeguati strumenti per la difesa della proprietà intellettuale e dei contenuti editoriali».

La Risoluzione unitaria della VII Commissione si conclude con l’invito al governo «ad adottare ogni iniziativa utile a limitare l’impatto delle perdite per il sistema editoriale derivanti dall’emergenza sanitaria, a sostenere l’informazione professionale e di qualità e a garantire la tenuta occupazionale e finanziaria di un settore economico cruciale per la qualità della democrazia».

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Risoluzioni 7-00449 Casciello, 7-00465 Mollicone, 7-00467 Anzaldi, 7-00472 Belotti, 7-00474 Piccoli Nardelli, 7-00476 Fratoianni e 7-00482 Vacca: Misure di sostegno dell’editoria a contrasto degli effetti dell’epidemia COVID 19

La VII Commissione,

premesso che:

nella condizione di emergenza sanitaria connessa alla diffusione del Covid-19, il sistema della stampa ha continuato a svolgere una funzione essenziale di pubblico interesse, assicurando ai cittadini un servizio informativo professionale che, oltre a concorrere all’efficacia delle misure di contenimento del contagio, ha concretamente garantito l’esercizio dei diritti di libertà di cui all’articolo 21 della Costituzione;

in considerazione del fatto che la libertà di espressione e il pluralismo dell’informazione sono assi portanti della nostra democrazia e della rilevanza costituzionale del diritto all’informazione, il Governo ha opportunamente escluso l’intera filiera della stampa, a partire dalle edicole, dal novero delle attività commerciali e produttive soggette agli obblighi di sospensione ai sensi dei decreti del Presidente del Consiglio dei ministri 11 marzo, 22 marzo e 1° aprile 2020;

pur con le obiettive difficoltà affrontate dagli operatori della filiera, il sistema della stampa nazionale e locale ha dato nell’emergenza una buona prova di tenuta, testimoniata dalla crescita dei lettori e dall’accresciuta domanda di informazione professionale di qualità, la cui importanza è diventata evidente anche in funzione di contrasto del dilagare di notizie false; in questo contesto ha assunto una nuova centralità la stampa locale, in grado di coniugare informazione di prossimità, coinvolgimento della comunità, racconto del territorio;

in questo quadro, desta viva preoccupazione la condizione delle tante imprese editrici di quotidiani e periodici e imprese radiotelevisive locali che a causa della pandemia hanno visto aggravarsi i preesistenti fattori di crisi e, in assenza di immediati interventi volti a limitare l’impatto della caduta degli investimenti, devono ritenersi esposte a seri rischi di tenuta finanziaria e occupazionale;

il settore editoriale è infatti investito da almeno dieci anni da una pesante crisi strutturale che l’emergenza in atto sta aggravando per effetto della caduta degli investimenti pubblicitari delle imprese, con immediato pregiudizio per le condizioni di sostenibilità economica di numerose realtà editoriali per le quali la pubblicità è il prevalente canale di ricavi;

la Federazione concessionarie pubblicità (FCP) stima per il mercato pubblicitario una perdita per il primo semestre del 2020 di circa 450 milioni di euro, pari al 15 per cento degli investimenti complessivi: specificatamente, le stime per il mezzo stampa sono di una perdita del 25 per cento sui quotidiani e del 25 per cento sui periodici, mentre per il settore radiofonico la perdita è pari al 18 per cento;

la crisi rischia, in particolare, di compromettere l’attività e talora la sopravvivenza delle tante aziende editoriali condotte da cooperative di giornalisti e poligrafici, per lo più sorte dall’iniziativa di ex dipendenti dopo il disimpegno o il fallimento dei precedenti editori, con la conseguente possibile perdita di migliaia di posti di lavoro;

ad aggravare la condizione di incertezza per il settore editoriale hanno concorso, negli ultimi anni, i ripetuti tagli al Fondo per il pluralismo e l’innovazione dell’informazione, a partire dalle risorse destinate al sistema della contribuzione diretta; tagli che le recenti misure della legge di bilancio 2020 hanno solo temporaneamente sterilizzato e differito nel tempo;

il contrasto delle notizie false è stato un obiettivo fortemente ricercato e voluto dal Governo, che spesso ha richiamato alla necessità di promuovere presso i cittadini una maggiore sensibilità e attenzione alla veridicità delle informazioni e alla qualità delle fonti; al tempo stesso, le testate giornalistiche sono state chiamate a misurarsi con un rischio di diffusione di notizie false quanto mai alto, in un percorso di verifica e approfondimento che di certo ha permesso di far emergere la qualità editoriale;

un altro elemento di debolezza è rappresentato dal crollo del numero degli addetti del comparto editoriale, non soltanto sul fronte del personale giornalistico, ma anche del personale poligrafico; un fenomeno particolarmente rilevante per l’editoria cartacea che, assai più di quella digitale, ha bisogno di una molteplicità di professionalità (tipografi, grafici, stampatori e altri) per raggiungere ogni giorno i lettori;

questa debolezza è per altro verso testimoniata dalla crescita del precariato nel sistema editoriale, divenuto da eccezione un fenomeno stabile in alcune realtà editoriali, assieme al mancato rispetto dei contratti collettivi;

in questi giorni di emergenza sanitaria le redazioni dei giornali e il loro sistema di distribuzione stanno facendo sforzi esemplari per cercare di portare ogni giorno nelle case degli italiani un prodotto di qualità e con adeguata foliazione; passata la fase dell’emergenza, tuttavia, tutte le debolezze del settore sono destinate a riemergere, aggravate dall’ingente riduzione degli investimenti pubblicitari, che verosimilmente proseguirà almeno per tutto il 2020;

all’erosione dei ricavi del settore editoriale ha contribuito negli ultimi anni, in misura esponenzialmente crescente in coincidenza con l’emergenza sanitaria, il fenomeno della pirateria editoriale e in particolare la diffusione, in rete e nelle chat, di intere edizioni digitali dei giornali; oltre ad arrecare gravi danni al sistema editoriale e a tutta l’industria creativa, tali pratiche illegali minano il pluralismo dell’informazione e colpiscono il giornalismo professionale e di qualità;

l’Osservatorio dell’Associazione italiana editori (Aie), principale associazione di categoria dell’editoria libraria, rileva che già al 20 marzo 2020 gli editori avevano pesantemente rivisto i piani editoriali per il 2020 e ridotto del 25 per cento le novità in uscita, con un calo annuale di 18.600 titoli, corrispondente a 39,3 milioni di copie che non verranno stampate e 2.500 titoli che non saranno tradotti; attualmente la vendita di libri fa segnare già una caduta del 75 per cento delle vendite rispetto al 2019;

considerato che:

il decreto-legge cosiddetto «Cura Italia» (decreto-legge n. 18 del 2020) ha realizzato un primo e rilevante intervento emergenziale a sostegno della filiera della stampa, che il decreto-legge cosiddetto “Rilancio” (decreto-legge n. 34 del 2020) – in corso di conversione – ha successivamente esteso e rafforzato attraverso un pacchetto di nuove misure, che nel complesso valgono circa 100 milioni di euro, orientate ad affrontare più fronti di criticità secondo una logica di filiera, in particolare prevedendo, al titolo VII, Capo II (Misure per l’editoria), quanto segue:

  1. al fine di sostenere la ripresa degli investimenti pubblicitari delle imprese sui giornali e le emittenti radiotelevisive locali, è stata estesa fino al 50 per cento la spesa per investimenti pubblicitari su giornali ed emittenti radiotelevisive ammessa al credito di imposta di cui all’articolo 57-bis del decreto-legge 24 aprile 2017, n. 50, disponendo un adeguato incremento della dotazione finanziaria della misura;
  2. per accompagnare i processi di trasformazione digitale che l’emergenza in atto ha di fatto accelerato, è stato previsto un credito d’imposta ad hoc rivolto alle testate edite in formato digitale per l’acquisizione dei servizi digitali (servizi di server, hosting, banda larga, e altro);
  3. per altro verso, in funzione di sostegno ai prodotti editoriali tradizionali, sono state introdotte nuove agevolazioni fiscali connesse all’utilizzo della carta, quali un credito d’imposta per l’acquisto della carta dei giornali, rivolto alle imprese editoriali che non accedono ad altre forme di sostegno pubblico, e un più favorevole regime di forfettizzazione delle rese dei giornali, a fini IVA;
  4. con riferimento alle edicole, che nell’emergenza hanno garantito la continuità del servizio informativo, è stato introdotto un bonus una tantum di 500 euro per i maggiori oneri correlati allo svolgimento dell’attività durante l’emergenza sanitaria, da riservarsi agli esercenti di punti vendita esclusivi non destinatari di altre forme di sostegno, nonché per rafforzare il ruolo delle edicole quali soggetti erogatori di servizi in raccordo con gli enti territoriali;
  5. sul fronte ordinamentale, per garantire anche nell’emergenza il regolare pagamento dei contributi diretti in favore delle imprese editoriali, è stata recepita la proposta di semplificare le procedure attraverso il differimento dei controlli di regolarità contributiva e fiscale sui soggetti beneficiari;
  6. è stato inoltre differito al 31 dicembre 2020 il termine per il completamento della procedura di riequilibrio dell’INPGI, in modo da consentire lo svolgimento dell’attività dell’apposito tavolo tecnico insediato a tal fine dal Presidente del Consiglio dei ministri nel febbraio 2020, cui l’emergenza sanitaria ha di fatto impedito di riunirsi;
  7. analogamente, è stata disposta la proroga fino al 30 giugno 2021 dei contratti in essere con le agenzie di stampa per i servizi di informazione primaria resi alle amministrazioni centrali, in funzione della necessità di verificare la possibilità di superare l’obbligo di gara per la selezione delle agenzie di stampa nazionali che forniscono i servizi di informazione primaria, nel presupposto che l’informazione sia un bene costituzionalmente protetto e non fungibile, e come tale non assimilabile ad altri beni acquisibili sul mercato;
  8. al fine di consentire alle emittenti radiotelevisive locali di continuare a svolgere il servizio sui territori attraverso la quotidiana produzione e trasmissione di approfondita informazione locale, è stato costituito uno specifico Fondo per le emittenti radiotelevisive locali, con la dotazione di 50 milioni di euro per il 2020, da erogarsi in base alle graduatorie per l’anno 2019 approvate ai sensi del decreto del Presidente della Repubblica 23 agosto 2017, n. 146;

 

impegna il Governo:

1) ad adottare iniziative, fin dai prossimi interventi di sostegno economico delle imprese per l’emergenza epidemiologica da COVID-19, per un significativo rafforzamento delle misure per la stampa, secondo una logica di filiera che consideri in un unico quadro tutti gli operatori del settore e i loro specifici bisogni, escludendo la logica dei “contributi a pioggia” e favorendo per le cooperative editoriali l’utilizzazione degli strumenti introdotti dal decreto “Cura Italia”;

2) al fine di scongiurare il rischio che i cambiamenti contingenti nei comportamenti di consumo diventino strutturali al termine dell’emergenza, a valutare l’adozione di misure specifiche a sostegno della domanda di prodotti culturali, come la detrazione a fini fiscali dei consumi di cultura (libri, dvd, biglietti, giornali e altro) e la riduzione al 4 per cento dell’imposta sul valore aggiunto su tutti i prodotti culturali, previa verifica di compatibilità comunitaria;

3) per superare l’attuale fase di transizione e assicurare alle imprese il necessario livello di certezza del quadro normativo e dell’investimento pubblico, ad accelerare il processo di riforma organica del sistema della contribuzione diretta alle imprese editrici;

4) in questo quadro, a valutare l’opportunità di ridurre per il 2020 di almeno il 5 per cento i parametri individuati dalla lettera e) del comma 1, dell’articolo 5 del decreto legislativo n. 70 del 2017, relativamente al rapporto tra diffusione e venduto, e di rideterminare, in attesa della riforma del sistema della contribuzione diretta, i termini per la regolarità dei pagamenti da rendicontare, compresi gli adempimenti tributari e contributivi, in modo tale da tutelare gli editori piccoli e indipendenti;

5) ad adottare iniziative per assicurare la tempestiva destinazione al Fondo per il pluralismo e l’innovazione dell’informazione, previsto dall’articolo 1 della legge n. 198 del 2016, della quota del gettito del canone della Rai prevista a legislazione vigente, pari a 86 milioni di euro nel 2019, di cui il 50 per cento destinato alle misure per l’editoria;

6) in generale, al fine di garantire nell’emergenza un adeguato livello di sostegno al settore editoriale, a valutare:

  1. il prolungamento dei termini della cassa integrazione e degli strumenti di ammortizzatori sociali almeno fino a dicembre 2020;
  2. l’adozione di specifiche iniziative per la valorizzazione del ruolo dell’informazione giornalistica nell’ambito dell’emergenza sanitaria;

7) sul fronte della tutela del reddito, ad adottare iniziative per assicurare un’adeguata copertura ai giornalisti più esposti agli effetti della crisi, cioè ai giornalisti precari e autonomi a basso reddito iscritti all’INPGI e, in generale, per garantire che l’utilizzo degli ammortizzatori sociali in deroga per i lavoratori dell’informazione, ai sensi dell’articolo 22 del decreto-legge n. 18 del 2020, sia riservato ai casi di effettiva sospensione o cessazione di attività e non comporti alcuna penalizzazione contributiva per i giornalisti interessati;

8) ad adottare iniziative normative, con urgenza, per il recepimento della direttiva europea 2019/790 sul diritto d’autore e sui diritti connessi nel mercato unico digitale, in particolare le normative riguardanti i diritti connessi di editori, giornalisti e autori, nonché la conseguente remunerazione e la responsabilità dei prestatori di servizi della società dell’informazione per violazioni del diritto d’autore relative a materiali postati dagli utilizzatori, prevedendo inoltre sistemi a garanzia della concreta applicazione della nuova disciplina e tutelando il principio della libera circolazione dell’informazione in rete;

9) ad adoperarsi, per quanto di competenza, affinché sia evitata nel mercato radiotelevisivo la pratica scorretta del dumping, che crea danni economici non soltanto alle imprese televisive concorrenti, ma all’intero comparto dell’editoria;

10) a valutare l’introduzione per l’anno 2020 di un credito d’imposta del 50 per cento per le spese sostenute dalle imprese radiofoniche per l’utilizzo di energia elettrica;

11) pur nelle condizioni di contesto mutate per effetto dell’emergenza sanitaria, a garantire, a partire dal prossimo anno scolastico, la piena attuazione della misura per la promozione della lettura introdotta con l’ultima legge di bilancio, che riconosce alle istituzioni scolastiche pubbliche e paritarie, di ogni ordine e grado, un contributo per l’acquisto di abbonamenti a giornali e riviste di settore, nonché della misura che ha inserito i quotidiani tra i prodotti culturali acquistabili dai ragazzi con la «18APP», nonché a implementare la realizzazione dei progetti scolastici previsti dalla medesima misura della legge di bilancio 2020, al fine di avviare un ampio percorso di educazione all’uso critico dei mass media: misure a maggior ragione rilevanti, in questa situazione eccezionale, per la valorizzazione presso i ragazzi della lettura dei giornali, anche come strumento per la comprensione degli effetti dell’emergenza;

12) ad adottare iniziative di sostegno specifiche, per le librerie e per i piccoli editori, prevedendo incentivi alle librerie a fondo perduto, facilitazioni per l’accesso al credito, e ampliamento del tax credit e quindi ad adottare, nel primo provvedimento utile, misure straordinarie volte all’istituzione di un fondo dedicato alla filiera editoriale libraria con congrua dotazione;

13) con riferimento al fenomeno della pirateria editoriale, a promuovere un’iniziativa normativa idonea a dotare il nostro ordinamento di più adeguati strumenti per la difesa della proprietà intellettuale e dei contenuti editoriali;

14) infine, ad adottare ogni iniziativa utile a limitare l’impatto delle perdite per il sistema editoriale derivanti dall’emergenza sanitaria, a sostenere l’informazione professionale e di qualità e a garantire la tenuta occupazionale e finanziaria di un settore economico cruciale per la qualità della democrazia.