Breton: le norme Ue per i mercati digitali “elimineranno l’incertezza giuridica ex ante”

“Contrariamente a quanto implicato in vari tentativi di lobbying”, le norme Ue per i mercati digitali (DMA) “non limiteranno la capacità dell’Ue di intervenire” sui comportamenti nocivi “ex post attraverso l’applicazione delle regole europee sulla concorrenza esistenti”. 

Piuttosto, “elimineranno l’incertezza giuridica ex ante”. A chiarirlo è stato il commissario Ue per il Mercato interno, Thierry Breton, con un articolo su LinkedIn

Secondo Breton, infatti, si stanno costruendo una serie di miti intorno al pacchetto normativo per regolamentare le Big Tech proposto a dicembre dalla Commissione Ue, che vanno smontati. 

“Il Digital Markets Act mira ad affrontare le pratiche sleali dei gatekeeper. Ridurrà al minimo i loro comportamenti nocivi ‘ex ante’, e questo si traduce nel rispetto di determinati obblighi per i gatekeeper“, sottolinea Breton, osservando che “gli obblighi ex ante, al contrario degli obblighi ex post, affrontano il timore di una situazione” potenzialmente pericolosa “prima che si verifichi”. 

Nel dettaglio, prosegue il commissario, “il DMA fornisce per la prima volta un regolamento per tutti i gatekeeper che operano in Ue, invece di attendere lunghe analisi caso per caso” una volta che siano stati riscontrati comportamenti nocivi. 

Il DMA ha un “chiaro obiettivo: le piattaforme gatekeeper”, quindi le grandi multinazionali del tech come i GAFAM (Google, Apple, Facebook, Amazon e Microsoft) che detengono la maggior parte del mercato e un potere sproporzionato tanto da avere il totale controllo del mercato sul web. 

“Il DMA stabilisce criteri semplici per determinare se una piattaforma è un gatekeeper. In questo modo, le piattaforme – piccoli e grandi – e i loro utenti potranno sapere chi è soggetto alle regole e chi non lo è“, ha concluso il commissario Ue.