USPI presenta i risultati e le iniziative in atto per lo sviluppo dell’editoria

Nel Convegno “Prospettive di Editoria Periodica”, del 12 dicembre 2018 a Milano. Presenti autorità, editori, giornalisti e operatori del settore.

Il 12 dicembre scorso, presso il Chiostro della Chiesa di San Pietro in Sala, in Piazza Wagner, 2 a Milano (ore 10,45/13,00), il Consiglio Nazionale dell’USPI – Unione Stampa Periodica Italiana – ha ospitato al proprio interno il Convegno, aperto al pubblico, “Prospettive di Editoria Periodica – Nuovi Strumenti per rilanciare l’Impresa dell’Informazione”.

Il Convegno è stato l’occasione per presentare le iniziative attuate e i progetti futuri dell’USPI, per sostenere e rilanciare l’editoria medio-piccola, cartacea e online.

L’apertura

In una sala gremita di persone, Luca Gibillini, della Direzione relazioni istituzionali del Gabinetto del Sindaco Giuseppe Sala, ha portato il saluto della città e delle istituzioni milanesi. Il rappresentante del Sindaco ha sottolineato che in molte parti del mondo la libertà di stampa e di informazione è messa in discussione. La proposta di legge che vuole abrogare il sostegno all’editoria attiene molto di più al un atto simbolico che non colpisce chi fa disinformazione, ma i piccoli editori locali e di nicchia che sono la vera ricchezza del territorio.

Luca Gibillini (a sin.) e Francesco Saverio Vetere

Il Presidente USPI, Giorgio Zucchelli, ha illustrato le finalità del Convegno: far conoscere all’esterno le attività dell’USPI e le prospettive di lavoro future, con particolare riguardo al Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro giornalistico USPI-FNSI, che tiene unito tutto il settore.

Gli interventi

Francesco Saverio Vetere, Segretario Generale USPI:
“Prospettive di Editoria, un anno di lavoro di USPI”

Nel settore della carta stampata esisteva un solo contratto giornalistico dal 1911. Questo contratto, attraverso continue modifiche e sviluppi, era diventato il contratto di riferimento della stampa quotidiana, in particolare della “Grande stampa”. Presentava, e presenta ancora, una struttura normativa e economica incompatibile con gli editori medi e piccoli.

L’unicità del contratto ha prodotto il risultato di una crescita insufficiente della stampa periodica d’informazione locale, dell’informazione di nicchia e della stampa no profit. Per non parlare dell’editoria digitale, nata negli ultimi 20 anni, che presenta caratteristiche diverse tra il suo impatto, l’importanza sociale e la dimensione economica, ancora assai ridotta. A queste testate bisognava dare una risposta in relazione alle esigenze di sviluppo del fatturato e della qualità del prodotto.

Francesco Saverio Vetere

Abbiamo sempre pensato che fosse necessario, indispensabile, permettere alle piccole testate e ai giornali digitali di assumere il personale qualificato, cosa impossibile finora, a costi tollerabili ma salvaguardando i diritti dei giornalisti. Questa è la ragione della nascita, a maggio 2018, del Contratto USPI-FNSI (che verrà illustrato in uno dei seguenti interventi), destinato fin da principio alle testate cartacee locali e no profit esteso poi a tutto il mondo delle testate native digitali.

Importante, ha sottolineato Vetere, la disposizione contenuta esplicitamente nel Contratto, per la quale le testate escluse dall’ambito di applicazione “diretto” del contratto possono chiederne l’applicazione alla Commissione paritetica USPI-FNSI. Non è un contratto chiuso, quindi, ha ribadito il Segretario Generale, “riguarda l’intero settore dell’editoria medio piccola cartacea e digitale, escluse solo le testate dei grandi gruppi editoriali”. Ciò è avvenuto con il Gruppo Citynews, così come, superando maggiori resistenze, con Fanpage.

Vogliamo far crescere economicamente l’editoria digitale e questo CCNL consente agli editori di investire con cognizione dei costi e al riparo da controversie future.

Antonio Barbato, Consulente del lavoro:
“Contratto di Lavoro Giornalistico USPI-FNSI”

Nel presentare nei dettagli in nuovo Contratto, Barbato ha dichiarato che serviva un regolamentazione contrattuale per le piccole testate locali cartacee e online. La Commissione paritetica USPI-FNSI è importante, ha specificato, perché gli editori possono dialogare con l’USPI. Esiste anche una norma transitoria per gli editori che provengono dall’applicazione del Contratto FIEG: possono passare al Contratto USPI, mantenendo i livelli retributivi del precedente regime.

Antonio Barbato

Barbato ha illustrato, per esteso, le figure giornalistiche presenti nel Contratto, l’orario di lavoro previsto, la retribuzione, gli scatti di anzianità e la previdenza (INPGI) e l’assistenza sanitaria (CASAGIT).

Il consulente del lavoro ha chiuso il suo intervento ricordando che l’INPGI ha esteso le agevolazioni contributive anche all’editoria. Si tratta del 50% di sgravi contributivi fino a un massimo di 3.000 euro annui per tre anni. Anche questa misura, contribuisce ad un risparmio sulle future assunzioni di giornalisti.

Alessandro Rovellini, responsabile delle testate lombarde Citynews:
“L’informazione locale online”

Milano Today, ha ricordato Rovellini, si occupa di cronaca cittadina dall’osservatorio più piccolo. Ha avuto una crescita lenta, ma costante. Ora registra 150mila utenti unici giornalieri e 7milioni di visite al mese.

Il lavoro giornalistico, nelle testate telematiche, si è evoluto, ha precisato: contiene ancora una parte “classica (ad es., rapporti con le forze dell’ordine e la magistratura) ma si è arricchita di una parte che deve seguire gli analytics e l’analisi dei social media.

Alessandro Rovellini

Il giornale è sempre più vicino al pubblico e interagisce con lui. La forza di un giornale online è quella di dare informazioni e risposte in tempo reale. La “freschezza” dell’online ben si coniuga con l’approfondimento delle notizie del mondo cartaceo.

Rovellini, infine, ha giudicata positiva l’esperienza del Contratto USPI-FNSI: ha permesso l’assunzione di molti laureati, dando loro stabilità lavorativa per il futuro, che si riverbera sul loro stesso lavoro.

Adriana Lotti, dirigente del Servizio Economico-Statistico di AGCOM:
“Le indagini dell’Autorità nel settore editoriale”

“Il futuro dell’editoria parte dalla conoscenza del passato”, così ha esordito Lotti, evidenziando che l’Osservatorio delle testate online era già in radici quando la legge 198/2016 definiva il “quotidiano online”.

L’AGCOM monitorizza anche la domanda di informazione: il 95% della popolazione di internet accede ai mezzi di comunicazione, soprattutto locale, per informarsi. A gennaio, l’Autorità lancerà una Indagine conoscitiva sull’informazione locale e proporrà il 2° Osservatorio delle testate digitali, con l’invito agli editori di prenderne parte.

Le testate locali online, secondo Lotti, sono realtà poco conosciute a livello nazionale, ma fondamentali per la capacità e rapidità di dare risposte al proprio pubblico. E’ cambiato anche l’approccio alle informazioni. Non c’è più un momento precipuo dedicato a questo. Ma occorre fare attenzione, perché l’offerta è enorme e questo può generare confusione (l’ho letto su Facebook…).

Adriana Lotti

Nella “coda lunga” delle testate online, quasi il 70% hanno ricavi inferiori ai 100mila euro. In generale, le spese sono condotte a livello amatoriale (sotto i 20mila euro) e soltanto il 7% ha ricavi superiori al milione di euro e ha più di 20 giornalisti dipendenti o collaboratori. Nella media, vi lavorano solo 2 persone e l’editore è anche il direttore responsabile.

Si sentiva la necessità, ha concluso Lotti, di un Contratto di lavoro che portasse allo sviluppo del settore. L’importante è che l’informazione dia portata avanti da professionisti. Per tale motivo, Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni ha avviato la terza edizione dell’Osservatorio sul Giornalismo italiano, al quale sollecitiamo la partecipazione.

Fabrizio Angelini, Ceo di Sensemakers – ComScore Italia:
“Il mondo USPI nei dati ComScore”

COMSCORE, ha precisato, Angelini è un ente certificatore, cosa che non è Google Analytics e rileva i visitatori unici, su più device. Da un anno ha fatto significativi passi in avanti.
L’ Accordo con USPI mira a dare evidenza alla forza di USPI. I Social media sono molto polarizzati e possono veicolare fake news, ma raccolgono sopra l’80% della pubblicità online.

Fabrizio Angelini

Da una prima analisi di agosto, su dati parziali e sperimentali, le testate USPI superano la soglia dei 25 milioni di visitatori unici mensili.
I vantaggi dell’Accordo USPI-ComScore, ha illustrato il Ceo, sono diversi: 1) per prima cosa è gratuito per gli associati; 2) ha un profilato molto approfondito; 3) porta ad ottenere pubblicità, aggregando tutti i piccoli editori online; 4) i dati Comscore sono accettati dai centri media. Si prospetta una crescita veloce soprattutto dei contenuti video.

Christina Lundari, GM di Oath Italy
“La piattaforma di Video Syndication USPI-Oath, la monetizzazione dei filmati”

Oath, ha chiarito Lundari, è sia editore (Huffington Post) sia detentore di tecnologie per la distribuzione dei contenuti premium, in particolare video.

Christina Lundari

Con l’ Accordo USPI-OATH Italia è stato creato un canale di video syndication dedicato al caricamento di tutti i video digitali prodotti dagli editori associati. Il servizio è gratuito e può generare profitti sulle visualizzazioni dei contenuti pubblicati. L’editore, attraverso il canale USPI, potrà condividere i propri video in una rete di oltre 4.000 partner premium e monetizzare i propri contenuti, mettendoli a disposizione della rete stessa.

Le conclusioni

Francesco Saverio Vetere, Segretario Generale USPI

“Oggi abbiamo fatto un buon lavoro. – ha iniziato Vetere, traendo le conclusioni del Convegno – Non abbiamo affrontato discorsi teorici, ma pratici”. In Italia si stima che attualmente ci siano circa 6.000 periodici e 1.000 testate digitali (in espansione)

Il nostro Paese ha sempre avuto, e sempre avrà, la capacità di esprimere informazione.
I contributi diretti ai giornali sono un retaggio del passato, ma non possiamo definirli “sviluppo del settore”. Sui citati seimila periodici, usufruiscono del sostegno pubblico solo circa 150.

L’USPI non è mai stata contraria ai sussidi pubblici all’editoria, e mai lo sarà. Non potrà mai essere a favore della diminuzione drastica dei dipendenti a fronte del venir meno del contributo e il ricorso massiccio alla CIGS (che, tra le altre cose, porterebbe allo Stato più spese di quelle dei previste per la contribuzione diretta).

La dialettica sulla valenza dei contributi pubblici si sviluppa in primo luogo tra editori. E’ un problema culturale e occupazionale.
Occorre trovare strumenti di sostegno che coinvolgano tutti gli editori, come le agevolazioni tariffarie postali (abrogate nel 2010 per i noprofit dall’allora sottosegretario al governo Berlusconi, Bonaiuti), come gli sgravi contributivi per l’assunzione di giornalisti che sono per tutti.

Per far marciare il Contratto FIEG, era indispensabile l’intervento pubblico. L’USPI vuole trovare strumenti di sviluppo del settore della piccola e media editoria sui quali chiedere il sostegno dello Stato. Il comparto, ha concluso Vetere, deve reagire in primis da solo e in un secondo momento richiedere l’eventuale ausilio statale o di altre parti.

(Foto in alto: Sala del Convegno “Prospettive di Editoria Periodica”)