Torna Digitalmeet, il festival del digitale: necessario ridurre gap in Italia

“I fondi del Recovery fund sono risorse importanti, ma non vanno sprecati: serve una strategia. Ciò che manca, a mio avviso, è una visione strategica sul futuro del Paese“. Sono le parole del senatore Antonio De Poli, che ha presentato in Senato l’ottava edizione di DIGITALmeet, il più grande festival diffuso italiano sul mondo del digitale, organizzato da Fondazione Comunica e I-Center TAG Padova con la partnership di Unicredit.

Dal 20 al 24 ottobre, quindi, ci saranno incontri dal vivo (nel rispetto delle normative sanitarie anti-Covid) e online in 16 Regioni italiane, per parlare e approfondire il tema dell’alfabetizzazione digitale nel nostro Paese, una sfida che vede ancora un profondo divario tra le varie aree della penisola.

Uno studio, realizzato da Paolo Gubitta, direttore scientifico dell’Osservatorio delle professioni digitali dell’Università di Padova, in collaborazione con Infocamere ed esposto durante la conferenza stampa che ha presentato la nuova edizione del DIGITALmeet, ha confrontato diverse realtà digitali presenti in Emilia-Romagna e in Veneto nel decennio 2009-2019. La prima regione è cresciuta meno numericamente, ma le sue aziende digital sono più grandi, mentre il Veneto ha visto nascere molte più imprese nell’ultimo decennio, tutte attive nell’e-commerce, data analysis, software house e Internet service. 

Ma la riflessione deve ovviamente partire dal periodo di lockdown che abbiamo vissuto, dalla situazione economica, sociale e lavorativa che si è creata, in cui internet e il digitale sono stati l’unica ancora di salvezza per proseguire nelle nostre attività. Ecco perché urge la digitalizzazione di tutto il Paese, anche delle aree più remote. “La politica, in questo contesto, ha un ruolo importante di programmazione e di stimolo: bisogna promuovere quelle che oggi sono le ‘autostrade’ nell’era Internet, a partire dalle infrastrutture della banda ultra-larga su cui registriamo pesanti ritardi”, ha concluso De Poli.