Servizio postale universale: la Commissione UE approva la compensazione dello Stato a Poste Italiane SpA (2020/2024)

La Commissione ha riconosciuto che la misura concessa dall’Italia a Poste Italiane – nel periodo 2020/2024 – è conforme alle norme europee sugli aiuti di Stato.

La Commissione europea, nella riunione del 1° dicembre scorso, ha esaminato la compensazione concessa dall’Italia a Poste Italiane per l’adempimento del suo obbligo di servizio pubblico (“obbligo di servizio universale” o OSU) nel periodo 2020-2024, riconoscendo  che è in linea con le norme UE in materia di aiuti di Stato.

Ne ha dato notizia un comunicato stampa pubblicato, in pari data, sul sito della stessa Commissione.

Margrethe Vestager, Vicepresidente esecutiva responsabile della politica di concorrenza, ha dichiarato: “L’accesso ai servizi postali è essenziale per tutti i cittadini e le imprese europei. La decisione odierna consente a Poste Italiane di continuare a fornire servizi postali di base su tutto il territorio italiano a prezzi accessibili, senza falsare indebitamente la concorrenza.

La decisione UE

La decisione – rubricata sotto il numero SA.55270 – è consultabile nel Registro degli aiuti di Stato, sul sito internet della DG Concorrenza.

La vicenda

Nell’ottobre 2020, l’Italia ha comunicato alla Commissione l’intenzione di compensare Poste Italiane con 1,3 miliardi di euro per l’adempimento dell’obbligo di servizio postale universale nel periodo 2020-2024, con una compensazione massima annua di 262 milioni di euro. Ricordiamo che quest’obbligo comprende i servizi postali di base erogati in tutto il territorio nazionale, che Poste è tenuta a fornire nel rispetto di requisiti minimi di prezzo e di qualità:

  • raccolta, trasporto, smistamento e distribuzione di invii postali fino a 2 Kg, compresi giornali, periodici e libri;
  • raccolta, trasporto, smistamento e distribuzione di pacchi postali fino a 20 Kg;
  • i servizi relativi agli invii raccomandati ed agli invii assicurati e quelli legati alla così detta “posta massiva”.

La Commissione UE ha esaminato la misura ai sensi delle norme UE sugli aiuti di Stato relative alla compensazione degli obblighi di servizio pubblico. Conformemente a tali norme, gli Stati membri possono concedere aiuti di Stato alle imprese per compensare i costi supplementari derivanti dall’adempimento di un obbligo di servizio pubblico, a determinate condizioni. Ciò richiede, in particolare, che le imprese incaricate di tali servizi non ricevano una compensazione eccessiva. Evitando una compensazione eccessiva si riduce al minimo il rischio di distorsioni della concorrenza e si garantisce un uso efficiente delle risorse pubbliche.

Al fine di rispettare le norme dell’UE in materia di aiuti di Stato, l’Italia ha presentato informazioni pertinenti per calcolare il costo evitato netto del servizio postale universale.

Inoltre, l’Italia ha svolto un sondaggio presso i clienti in merito all’impatto della sospensione delle attività postali di Poste Italiane (comprese quelle rientranti nell’obbligo di servizio universale) in uno scenario alternativo in cui Poste Italiane non avrebbe ricevuto l’aiuto (il cosiddetto “scenario controfattuale”).

Le informazioni fornite dall’Italia hanno consentito alla Commissione di escludere qualsiasi rischio di compensazione eccessiva.

Sulla base di tali elementi, la Commissione ha concluso che la misura è conforme alle norme dell’UE sugli aiuti di Stato.

Margrethe Vestager, vice president-designate for a Europe fit for the digital age (di European Parliament from EU – CC BY 2.0)

L’analisi della Commissione sul contesto italiano

La Commissione UE ha rilevato che Poste Italiane è il principale operatore postale in Italia e dal 1999 deve adempiere all’obbligo di servizio postale universale per l’intero territorio nazionale.

Nel 2019, contava 125.894 dipendenti equivalenti a tempo pieno e 12.809 uffici postali e aveva un fatturato di 9.403 milioni di euro.

Oltre a garantire i servizi postali di base, Poste Italiane offre anche prodotti integrati e servizi di comunicazione, logistici e finanziari su tutto il territorio nazionale.

Poste Italiane è stata privatizzata in parte nel 2015: il 27 ottobre 2015, il 38,2 % delle quote di Poste Italiane ha iniziato ad essere negoziato alla borsa di Milano, mentre lo Stato ha conservato il rimanente 61,8 %.

La Commissione europea aveva concluso in precedenza (il 4 dicembre 2015) che il finanziamento pubblico concesso dall’Italia a Poste Italiane per l’adempimento del suo obbligo di servizio pubblico nei periodi 2012-2015 e 2016-2019 era in linea con le norme UE in materia di aiuti di Stato.

Il mercato italiano del servizio postale, ha evidenziato la Commissione europea, è completamente liberalizzato dal 2011 conformemente alla direttiva postale del 31 gennaio 2008 e, pur appartenendo alla pubblica amministrazione, Poste Italiane opera ora in piena concorrenza con altri fornitori di servizi postali pertinenti.

In sostanza, l’obbligo di servizio universale riguarda la consegna di lettere e pacchi (fino a un certo peso) su tutto il territorio italiano, almeno 5 giorni a settimana, a prezzi accessibili.

Prodotti editoriali

Rammentiamo,infine che nel luglio 2019 la Commissione europea aveva approvato, ai sensi delle norme UE in materia di aiuti di Stato, una compensazione di servizio pubblico di 171,74 milioni di euro concessa dall’Italia a Poste Italiane per la distribuzione, a tariffe ridotte, della stampa e delle pubblicazioni di editori e di organizzazioni senza scopo di lucro nel periodo 2017-2019.