
Passa alla Camera, con 85 sì e 42 no del Senato, il ddl sull’intelligenza artificiale (IA) approvato dal Governo il 23 aprile scorso.
Il provvedimento promuove “un utilizzo corretto, trasparente e responsabile, in una dimensione antropocentrica, dell’intelligenza artificiale, volto a coglierne le opportunità”. Inoltre, garantisce la vigilanza sui rischi economico-sociali e sull’impatto sui diritti fondamentali dell’IA.
Disposizioni generali
Il testo della proposta si compone di 26 articoli che provvedono a disciplinare l’uso dell’IA in settori che vanno dalla sanità, all’informazione, fino all’attività giudiziaria.
Sono 5 gli aspetti affrontati: la strategia nazionale, le Autorità, le azioni di promozione, la tutela del diritto d’autore e le sanzioni penali.
Il ddl prevede inoltre una delega al Governo per adeguare l’ordinamento italiano al Regolamento Ue (Art. 22). In particolare è richiesta anche la previsione di percorsi di alfabetizzazione e formazione in materia di IA indirizzata a cittadini, iscritti degli ordini professionali e studenti.
La delega riguarda anche l’adeguamento di reati e sanzioni all’uso illecito dei sistemi di Intelligenza Artificiale. Il Governo è infatti chiamato ad adottare uno o più decreti legislativi, introducendo ulteriori fattispecie autonome di reato.
Infine, per garantire l’applicazione e l’attuazione della normativa nazionale e dell’Unione europea, l’Agenzia per l’Italia digitale (AgID) e l’Agenzia per la cybersicurezza nazionale (ACN) sono designate quali Autorità nazionali per l’IA.
In materia di diritto d’autore
Per quanto riguarda il diritto d’autore, l’utilizzo di sistemi di IA nelle professioni intellettuali è consentito. Tuttavia, tale impiego deve essere di supporto all’attività professionale e frutto del lavoro intellettuale dell’autore.
In aggiunta, la riproduzione e l’estrazione di opere o altri materiali attraverso modelli e sistemi di IA, anche generativa, sono consentite in conformità alle disposizioni della legge sulla protezione del diritto d’autore (L. 633/1941, Art. 70-ter e 70-quater).
Interventi sui possibili rischi
Come più volte emerso, uno dei rischi più conosciuti relativi all’utilizzo dell’IA è rappresentato dai deepfake e dalle fake news che minacciano la fiducia dei cittadini nei confronti dell’informazione.
A tal proposito, il ddl introduce una nuova fattispecie di reato per contrastare i questi sistemi di disinformazione, considerati potenzialmente pericolosi per la reputazione delle persone e la stabilità democratica.
Articolo di G.R.D.R.