Poste Italiane, confronto con AGCOM sulla consegna degli invii a firma

Misure anticovid-19: ridefiniti alcuni elementi. Tre scenari previsti.

Poste italiane ha ridefinito, in linea con le attuali misure anti coronavirus, alcuni elementi per gli “invii a firma” (raccomandate, assicurate, pacchi, etc.) dopo essersi confrontata con l’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni. Sempre tre gli scenari previsti.

Se il destinatario indossa la mascherina è lui a sottoscrivere il registro, cartaceo o digitale che sia, davanti a qualsiasi prodotto. Fanno eccezione, ma solo per accordi commerciali con il mittente, i pacchi 4Px, Amazon, Sengi, per i quali la certificazione dell’avvenuto recapito resta quella del portalettere.

Nel caso l’interlocutore non abbia il dispositivo di protezione, l’addetto interloquisce mantenendo la distanza di almeno un metro. La consegna di raccomandate, assicurate e pacchi (confermati pure il “riconoscimento forte” e la riscossione in contanti) è sottoscritta dal fattorino, lasciando l’oggetto in cassetta o in un luogo sicuro indicato dal cliente, il quale deve restare lontano almeno un metro.

Per gli altri prodotti si procede come per la terza situazione.

Quest’ultima scocca nel momento in cui l’interlocutore si dichiara in isolamento domiciliare o positivo al covid-19: il postino si confronta solo tramite citofono e non ha nessun contatto con la persona. Raccomandate, assicurate e pacchi sono lasciati in cassetta o depositati in luogo sicuro segnalato dal destinatario; la firma è quella dell’addetto. Per i restanti articoli si procede lasciando l’avviso di giacenza.

Nessun cambiamento, almeno per ora, circa le notifiche degli atti giudiziari e delle violazioni al Codice della strada.