Periodici editi e diffusi all’estero, erogata una quota integrativa del contributo per l’anno 2018

Con le risorse resesi disponibili in esito a rideterminazioni nella ripartizione dei contributi.

Il Dipartimento per l’informazione e l’editoria della Presidenza del Consiglio dei ministri, con una nota di ieri -29 dicembre 2020pubblicata sul proprio sito internet, ha reso noto che,  con le risorse resesi disponibili in esito a rideterminazioni nella ripartizione dei contributi, è stato possibile erogare una quota integrativa del contributo per l’anno 2018 a favore dei periodici editi e diffusi all’estero (vedi elenco).

Segnaliamo che detto contributo è volto a sostenere le imprese editrici di periodici italiani all’estero che trattano argomenti di interesse per le comunità italiane, al fine di tutelare e diffondere la lingua e la cultura italiana nonché la promozione del sistema Italia all’estero.

Possono accedere ai contributi le imprese/associazioni che editano:

– periodici editi e diffusi all’estero con testi scritti almeno per il 50 per cento in lingua italiana;

– periodici editi in Italia e diffusi prevalentemente all’estero.

A norma dell’articolo 15 del Decreto legislativo 15 maggio 2017, n. 70, si considerano prevalentemente diffusi all’estero i quotidiani e i periodici con una diffusione all’estero non  inferiore  al  60  per cento delle copie  complessivamente  distribuite.  Per  i  quotidiani editi   esclusivamente   in   formato   digitale,   si    considerano prevalentemente  diffusi  all’estero  quelli  che   raggiungono   una percentuale di utenti unici mensili all’estero non  inferiore  al  60 per cento del numero totale di utenti unici mensili.

Secondo il dettato del successivo articolo 21, per accedere ai contributi  è  altresì  necessario  essere  in possesso dei seguenti requisiti:

a) periodicità almeno trimestrale  della  testata  nell’anno  di riferimento del contributo;

b) trattazione di argomenti di interesse delle comunità italiane all’estero, avuto riguardo anche alla diffusione della lingua e della cultura italiana e al contributo alla promozione del  sistema Italia all’estero, attestati  dal  competente  Capo  dell’ufficio  consolare italiano di prima categoria. Per  le  testate  edite  all’estero,  la trattazione deve essere svolta con testi scritti almeno per il 50 per cento in lingua italiana.

Ricordiamo, infine, le modalità di presentazione della domanda sono stabilite dal DPCM 15 settembre 2017.