
Satispay ha introdotto, dal 7 aprile, commissioni fisse dell’1% a tutti gli esercenti. Per edicole e tabacchi, punti vendita a “basso margine”, la tassa scende allo 0,5%, mentre per i benzinai allo 0,3%.
Quindi, tutte le imprese la cui attività principale rientra nel codice ATECO delle edicole (47.62.10) avranno una diversa commissione applicata sulle transazioni.
Satispay ha inviato a ogni esercente appartenente a questa categoria una comunicazione individuale a riguardo, tramite l’indirizzo e-mail utilizzato per la registrazione al servizio.
Commissioni fisse
Per anni, le commissioni sono sempre state assenti sotto i 10€, pratica che ha favorito l’uso dei metodi di pagamento digitali per le piccole transazioni. La piattaforma, che conta più di 400.000 punti vendita affiliati, ha deciso di cambiare passo e ora si teme per le piccole imprese.
C’è la possibilità che i piccoli commercianti tornino a preferire il contante per le transazioni più contenute, invertendo il trend di digitalizzazione europeo.
Reazioni e boicottaggio
La preoccupazione per un possibile effetto boomerang sul cashless è tale che molti negozianti hanno già iniziato a boicottare Satispay.
L’azienda, che conta 5,3 milioni di utenti, ha dichiarato che la misura fa parte di un investimento da 10 milioni di euro per aiutare il piccolo commercio locale. È stato anche inserito un programma fedeltà, che premia gli acquisti con punti convertibili in sconti.
In un Paese in cui la moneta cartacea ancora non ha perso il suo fascino, le dichiarazioni di Satispay sembrano difficili da comprendere e da accettare.
Articolo di L.C.