
Il sottosegretario con delega all’Informazione e all’Editoria, Alberto Barachini, ha tenuto un discorso durante la XXIV Infopoverty World Conference a New York riguardante la povertà mondiale e le opportunità che l’Intelligenza Artificiale (IA) potrebbe offrire.
La conferenza, organizzata dall’associazione OCCAM e tenutasi nel palazzo dell’ONU, era aperta a personalità della politica ed esperti provenienti da tutto il mondo, i quali intendevano sottolineare e tracciare le possibili strade per creare un benessere condiviso mondiale.
L’era dell’IA: come regolare senza opprimere il progresso?
La Infopoverty del 2025 è dedicata in particolare all’uso delle tecnologie IA per combattere la povertà in Africa. Il focus principale lo ha la sanità, la formazione e l’ambito agricolo, per migliorare le condizioni di vita di milioni di persone.
Per questo motivo Barachini auspica una collaborazione tra governi per approfittare delle “opportunità dell’IA”. “Serve il ruolo del governo in questo, promuovere le infrastrutture e creare le condizioni affinché le startup nazionali possano utilizzare gli strumenti dell’IA e competere con grandi infrastrutture internazionali”.
Infatti, secondo il sottosegretario, “le opportunità dell’IA sono immense e anche se volessimo tornare indietro, rallentare, invertire la rotta dell’innovazione, non potremmo. Dobbiamo abbracciare l’IA e utilizzarla in modo positivo”.
Centrale il ruolo dell’uomo. L’uso che l’uomo fa dell’IA determina i rischi e le occasioni: le nuove tecnologie che si stanno sviluppando sempre più velocemente sono strumenti di cui l’uomo deve servirsene “in nome del progresso”.
“C’è differenza tra utilizzare una tecnologia per migliorare la vita del mondo intero e utilizzarla per migliorare solo la vita di pochi”, sottolinea Barachini. La vera sfida è la coordinazione mondiale, più degli eventuali rischi che il cattivo uso dell’IA può causare. In tempi di cambiamento le organizzazioni mondiali hanno bisogno di un confronto continuo e aperto sulle regole da stabilire per garantire un utilizzo democratico e liberale della nuova tecnologia che sta cambiando il mondo.
Articolo di T.S.