
È partito il 18 marzo 2025 il test di Meta per le Community Notes. Già lo scorso gennaio l’azienda statunitense aveva annunciato che, a partire dagli Stati Uniti, avrebbe abbandonato il programma di fact-checking di terze parti. L’intento è passare a un approccio crowdfunding dove sono gli utenti stessi a verificare o chiarificare i contenuti presenti sulle piattaforme.
Ci si aspetta che le Community Notes siano meno prevenute rispetto al factchecking tradizionale. Questo perché il sistema di collaborazione consente a persone con diversi punti di vista, di aggiungere contesto ai post.
In una prima fase, le note realizzate per Instagram, Facebook e Threads non saranno visibili, in quanto prima da valutare ad opera dei team di Meta. Solo una volta terminati i test la Big Tech renderà gradualmente pubblici i commenti.
Come funziona
Al momento negli Stati Uniti rimane aperta la lista d’attesa per coloro che desiderano partecipare al programma. I potenziali collaboratori devono necessariamente avere più di 18 anni, un account in regola ed essere iscritti alle piattaforme da più di 6 mesi.
Le note vengono pubblicate in forma anonima, avranno un limite di 500 caratteri e al loro interno dovranno contenere dei link a supporto dell’informazione aggiunta.
Per cominciare, i collaboratori non potranno scrivere note sulle pubblicità. Potranno invece scrivere e inviare note su quasi tutte le altre forme di contenuto, compresi i post di Meta, dei loro dirigenti, dei politici e di altri personaggi pubblici.
Meta non deciderà cosa verrà valutato o scritto, saranno gli utenti della comunità a farlo.
Per evitare pregiudizi, le note saranno pubblicate solo se un numero sufficiente di contributori, con punti di vista differenti, le troverà utili.
Attualmente il test interessa solo gli Stati Uniti, dunque il sistema di fact-checking rimane attivo in altri Paesi. In ogni caso, l’intenzione è quella di rendere le Community Notes disponibili su scala globale.
Articolo di G.R.D.R.