Mattarella a 50 anni dalla scomparsa: “De Mauro rappresenta, con il suo sacrificio, il giornalismo che esercita la propria libertà per le libertà di tutti”

Il Capo dello Stato ha ricordato la figura e l’esempio del giornalista scomparso, il cui corpo non è stato mai ritrovato.

Il 16 settembre 1970 scompariva a Palermo Mauro De Mauro, giornalista de L’Ora, storico quotidiano siciliano del pomeriggio. Esperto cronista di fatti di mafia, De Mauro scompare nel centro del capoluogo siciliano senza lasciare traccia. In breve tempo la sua storia diventa un caso. Colpa dei depistaggi che hanno manipolato e sottratto decine di elementi. Il processo sul caso De Mauro si è concluso nel 2015, quando la prima sezione penale della Corte di Cassazione ha confermato l’assoluzione per l’unico imputato accusato di aver ordinato l’omicidio del giornalista, il capo dei capi Totò Riina.

Rigettato il ricorso della procura di Palermo: Riina è stato assolto per non aver commesso il fatto, la stessa formula già utilizzata dai giudici della corte d’appello e da quelli della Corte d’assise.

L’inchiesta della procura di Pavia sull’omicidio di Enrico Mattei e quella dei pm siciliani hanno ricostruito come verosimile la pista che collega la scomparsa di De Mauro all’eliminazione dello storico presidente dell’Eni. “La verità è stata massacrata da un massiccio e mirato depistaggio“, scrissero i giudici nelle motivazioni della sentenza.

In occasione del 50° anniversario dell’assassinio di Mauro De Mauro,Il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha rilasciato la seguente dichiarazione:

«Mauro De Mauro venne rapito cinquanta anni or sono da sicari mafiosi e il suo corpo non fu più trovato. In questo giorno di ricordo, desidero esprimere anzitutto la mia vicinanza e solidarietà ai familiari e a quanti conobbero e lavorarono con De Mauro, apprezzandone le qualità umane e l’impegno professionale.

Ricerche e indagini non sono giunte a piena verità sulle ragioni e le responsabilità dell’efferato omicidio. I dubbi irrisolti e l’esito negativo dei procedimenti giudiziari costituiscono una sconfitta per le Istituzioni e, al tempo stesso, continuano a sollecitare l’impegno affinché si squarci il velo degli occultamenti.

Palermo, la società siciliana e l’intero Paese hanno sempre riconosciuto la matrice mafiosa: per questa ragione De Mauro è diventato un simbolo della comunità che vuole liberarsi dal giogo della criminalità e che intende affermare il principio di legalità come condizione di civiltà e di sviluppo.

De Mauro rappresenta anche, con il suo sacrificio, il giornalismo che compie fino in fondo il proprio lavoro, che cerca di far luce su vicende oscure con coraggio, che non si accontenta di versioni di comodo, che esercita la propria libertà per assicurare, nel pluralismo, le libertà di tutti. Sono tanti i giornalisti che nel mondo pagano il prezzo più alto per questo impegno. Il loro esempio è un testimone ora affidato a tutti i colleghi e alle generazioni più giovani».

(Foto in alto: Mauro De Mauro, da wikipedia.org – pubblico dominio)