Legge bilancio 2019, via le agevolazioni telefoniche dal 2020. A Poste Italiane -2,5 mln per le tariffe postali agevolate

E’ iniziato il 6 novembre scorso l’esame del Disegno di legge A.C. 1334 (Legge bilancio 2019) presso la V Commissione Bilancio, tesoro e programmazione della Camera dei deputati.

Il Centro studi della Camera ha predisposto un Dossier con il quadro di sintesi degli interventi, dal quale abbiamo rilevato quelli in tema di editoria:

– si conferma, a regime, l’importo di € 90 dovuto per il canone RAI per uso privato, già fissato per il 2017 e il 2018. Inoltre, si stabilizza la previsione – già vigente per il 2017 e il 2018 – secondo cui la metà delle eventuali maggiori entrate versate a titolo di canone RAI (c.d. extra gettito) è riversata all’Erario, confermandone anche le finalizzazioni, tra cui l’ampliamento sino a € 8.000 della soglia reddituale prevista ai fini della esenzione dal pagamento del canone per gli ultrasettantacinquenni e la destinazione al Fondo per il pluralismo e l’innovazione dell’informazione, destinato al sostegno dell’editoria e dell’emittenza radiofonica e televisiva locale, fino ad un importo massimo di € 125 mln in ragione d’anno (articolo 14);

– si prevedono risparmi di spesa mediante la riduzione di € 375.000 dal 2020 dei crediti d’imposta attribuiti alle imprese produttrici di prodotti editoriali che effettuano investimenti in editoria e programmi di ristrutturazione economica (articolo 59, comma 9);

– si prevede la soppressione, a far data dall’esercizio 2020, delle riduzioni tariffarie per spese telefoniche da parte delle imprese editoriali e radiotelevisive (articolo 57, commi 6-9);

– si destinano al miglioramento dei saldi di finanza pubblica i maggiori introiti, pari a circa 4 miliardi di euro, derivanti dalla gara per la procedura di assegnazione di diritti d’uso delle frequenze disponibili per i servizi di comunicazione elettronica in larga banda mobili terrestri (articolo 89).

Definanziamento delle agevolazioni tariffarie postali per i prodotti editoriali

Nella seconda sezione, si prevede un definanziamento di circa 2,5 milioni di euro per il 2019, 3,1 milioni di euro nel 2020, e 2,8 milioni di euro nel 2021 con riferimento alle somme da corrispondere a Poste italiane in conseguenza delle agevolazioni tariffarie per i prodotti editoriali.

Nell’ambito dello stato di previsione del Ministero dell’economia e delle finanze (Tabella 2), è iscritto il programma 15.3 “Servizi postali”, relativo alla Missione 15, Comunicazioni, che reca gli stanziamenti relativi ai Servizi postali. Si tratta principalmente dei trasferimenti correnti a Poste Italiane S.p.a. per lo svolgimento degli obblighi di servizio universale nel settore dei recapiti postali, per i quali si prevede complessivamente una spesa a legislazione vigente nel 2019 di circa 537,7 milioni di euro, definanziati per 2,8 mln € per il 2019 con le modifiche apportate in Sezione II , per arrivare ad uno stanziamento nel Bilancio integrato di 534,8 mln €.

Il definanziamento è principalmente relativo (-2,5 mln €) al cap. 1496 su cui sono iscritte le somme da trasferire alla Presidenza del Consiglio per il rimborso a Poste dei maggiori oneri per le agevolazioni tariffarie all’editoria ed è operato, come risulta dall’Allegato allo stato di previsione del MEF, anche per gli anni successivi 2020 (-3,1 ml €), 2021 (-2,8 mln €) e per i successivi dieci anni a partire dal 2022 per complessivi 28,6 mln di euro.

Per quanto riguarda le somme da erogare a Poste italiane S.p.a. per i servizi offerti in convenzione allo Stato (cap. 1502) ammontano a 262,44 milioni di euro (spesa corrente), inclusi i rimborsi editoriali ed il servizio universale. Su tali importi non si registrano variazioni.

(Foto in alto: l’entrata della Commissione bilancio della Camera, da www.camera.it)