L’editoria libraria italiana in ripresa dopo il lockdown, si riducono le perdite tra luglio e settembre

L’Associazione italiana editori (AIE) ha appena presentato gli ultimi dati sui libri e la lettura, come fa di consueto ogni anno durante la Buchmesse di Francoforte, questo anno in collegamento online.

Continua la ripresa del mercato italiano del libro tra luglio e settembre: la perdita di fatturato del settore della varia (romanzi e saggi) rispetto al 2019 si riduce di altri 4 punti percentuali, portandosi dal -11% al -7% (era -20% a metà aprile).

Lo apprendiamo dalla rielaborazione dell’ufficio studi dell’AIE su dati Nielsen, presentata ieri 14 ottobre – in collegamento online – alla Buchmesse di Francoforte

Prosegue inoltre il lento recupero dei canali di vendita fisici (librerie e grande distribuzione organizzata) rispetto agli store online: a fine settembre hanno una quota di mercato del 57%, in crescita di 5 punti percentuali rispetto al record negativo di metà aprile. Il trend di crescita è confermato dai dati delle librerie, fisiche e digitali, del circuito Arianna che, pur non comprendendo Amazon, a settembre per la prima volta nell’anno segnano 30 giorni in positivo, con vendite in crescita dello 0,3% rispetto all’anno precedente.

“Si conferma il recupero dopo il lockdown che già avevamo evidenziato a luglio. – ha affermato Ricardo Franco Levi, presidente di AIE – L’editoria ha subito gravi danni dalla crisi epidemica, ma allo stesso tempo ha mostrato una capacità di reazione e adattamento al nuovo contesto sorprendente. Rimane ovviamente, soprattutto in questi giorni, la preoccupazione per l’andamento della pandemia che getta un’incognita sul mondo del libro, così come su tutta l’economia nazionale, europea e mondiale”.

Secondo il Rapporto AIE “Il mercato: dalla crisi al recupero”, al 27 settembre le vendite di libri fisici, saggi e romanzi, nelle librerie, grande distribuzione e store online valgono 850 milioni, contro i 914 del corrispondente periodo dell’anno precedente. I 64 milioni persi in nove mesi, pari al 7%, sono comunque un risultato in netto recupero rispetto al -11% di luglio e al -20% di aprile, quando i milioni persi erano stati 90 in soli tre mesi e mezzo.

Per quanto riguarda invece gli e-book, per tutto il 2020 la produzione è stata superiore al 2019 tanto che, a fine settembre, il confronto anno su anno segna +13%.

Segnali di ripresa vengono dai canali fisici di vendita (librerie e grande distribuzione organizzata) oggi al 57% di quota di mercato. I prossimi mesi ci diranno se il 43% di quota di mercato raggiunto dagli store online (dato di settembre riferito alle sole vendite di libri fisici) si consoliderà anche negli anni a venire. In tal caso, il lockdown avrebbe accelerato una tendenza di crescita a discapito dei punti di vendita fisici già in atto da tempo.

 

La crisi del 2020 si è abbattuta su un mercato editoriale che, nel 2019, aveva avuto un andamento molto positivo. Secondo il Rapporto sullo stato dell’editoria in Italia 2020 (con i dati del 2019) di AIE, che monitora le vendite di tutti i settori (varia, scolastica, universitaria, specialistica), alla fine dell’anno scorso il comparto era cresciuta del 3% recuperando i valori pre-crisi, per un giro d’affari complessivo di 3 miliardi e 37 milioni. Numeri che confermano l’editoria come prima grande industria culturale del Paese, con un fatturato comparabile a quello delle pay-tv.

Un panorama poi stravolto dal lockdown…