Le 7 regole dell’AGCOM per non cadere nelle trappole della disinformazione online

L’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni, sul proprio sito, all’interno del progetto del Tavolo sul pluralismo e sulle piattaforme online, nel Gruppo D (Media e digital literacy), spiega come schivare la disinformazione online, suggerendo 7 regole da seguire per non cadere nelle trappole online e quindi condividere contenuti fake e disinformazione.

Soprattutto durante il lungo periodo di lockdown e di emergenza sanitaria mondiale, siamo più sensibili a ciò che leggiamo online e che ci viene inviato attraverso le chat e le app di instant messaging, spesso “nella fretta di condividere o fidandosi di chi ci ha inviato un contenuto, diffondiamo notizie false”, contribuendo a creare una lunga catena di disinformazione che “può causare confusione, nei casi peggiori rischi e pericoli per la società, influenzando scelte importanti come quelle in materia di salute e di politica, istigare odio, distruggere la reputazione di persone”.

Le 7 regole che l’AGCOM consiglia di seguire, riguardano in ogni caso il controllo attento di una serie di elementi contenuti in un’informazione online:

1 – L’url
L’indirizzo della pagina è di sicuro uno dei primi elementi da controllare. “Spesso capita che siti di fake news utilizzino come escamotage l’avvalersi di url simili a quelli conosciuti dagli utenti, omettendo o aggiungendo una lettera o invertendone l’ordine”. Si fa quindi leva sulla distrazione dell’utente, che crede di star entrando in un sito conosciuto e riconosciuto come affidabile.

2 – L’autore
“Chi ha scritto il post o l’articolo? È firmato?  Il nome sembra uno pseudonimo o fittizio?” queste sono le domande che ognuno di noi deve porsi quando incontra notizie sospette che in qualche modo attirano la nostra attenzione e accendono la nostra curiosità.
Quindi, si può iniziare con il verificare se l’autore ha firmato altri articoli e se gli argomenti trattati in precedenza possono “accreditarlo” come un buon conoscitore del tema.

3 – La fonte
Punto fondamentale. Controllare le fonti di provenienza delle notizie che leggiamo ci permette di capire se le informazioni sono attendibili e accreditate. Come? In primis, se è un sito che non si conosce, occorre verificare prima di tutto se è una testata registrata o un semplice blog dove chiunque può scrivere senza alcun controllo. In seconda battuta, quando si tratta di testimonianze, dati e ricerche, occorre verificare che siano accompagnate da riferimenti precisi alle fonti da cui sono state tratte le informazioni. Per avere maggiori indizi sull’affidabilità del sito web, è consigliato da AGCOM, visitare la sezione “informazioni”, “about us” o “chi siamo” per capire se c’è una redazione e un responsabile editoriale.
L’altra strategia sempre funzionale per controllare la veridicità del fanto, è il confronto con altre fonti, abituandosi “a spaziare tra internet, tv, radio e quotidiani perché se una notizia non è ripresa dai canali ufficiali di informazione, è davvero molto probabile che si tratti di una notizia falsa”.

4 – Il Layout grafico
La veste grafica e il layout del sito può dirci molto sulla professionalità della pagina in cui ci siamo imbattuti. Numerosi “errori di battitura, titoli ‘gridati’” pensati ad hoc per attirare l’attenzione del lettore, particolarmente enfatizzati o sensazionalistici, e altri elementi come “formattazioni anomale e impaginazioni “amatoriali””, dovrebbero farci sospettare di essere finiti su un sito di fake news, anche se spesso queste pagine mascherano la loro inaffidabilità utilizzando vesti grafiche molto simili a quelle di fonti conosciute e reputate affidabili.

5 – I titoli delle notizie
“Il titolo è chiaramente, per dimensione e posizione rispetto al testo, un elemento di forte appeal”, nasce e viene ideato con il preciso scopo di catturare l’attenzione degli utenti. Ecco perché bisogna stare particolarmente attenti ai “titoli esca”, frasi enfatiche che quasi “promettono” qualcosa senza poi quasi mai rispettare la parola data. È qui che deve accendersi la lampadina del dubbio, quando un titolo appare troppo esagerato, ricco di enfasi.

6 – La ricerca inversa sui motori di ricerca
I motori di ricerca sono lo strumento migliore per controllare gli elementi della notizia, come la fonte, la data o la provenienza delle immagini utilizzate.

7 – La spunta blu degli account verificati
Uno strumento utile messo a disposizione dalla maggior parte dei social network, è la “spunta blu”, fondamentale per verificare la provenienza di un contenuto. Cos’è questo simbolo e cosa significa? È posto accanto al nome dell’account o della pagina social e indica che l’account o la pagina hanno ottenuto un badge di verifica, ovvero che risultano essere canali ufficiali della persona o dell’organizzazione cui l’account fa riferimento. “La verifica dell’account permette di preservare la credibilità del profilo o della pagina e impedisce che possano essere diffusi dei contenuti da parte di fonti non attendibili che intendono sfruttare la popolarità o la reputazione di altri”.

E… a quello che invii sui gruppi
Nell’ultimo punto dell’elenco, AGCOM raccomanda poi la massima attenzione a quello che si condivide anche su canali di messaggistica privata. La ricondivisione di una fake news, seppur in forma privata, non assicura la non diffusione di quest’ultima. Il rischio è quello di creare enormi catene tramite app di instant messaging che facciano circolare informazioni, post, dichiarazioni false.

Le regole sono riassunte anche in un video realizzato dall’Autorità.

Facili regole da seguire, poche accortezze di cui munirsi e il web sarà un posto meraviglioso.