
Sergio Mattarella ha rilevato che i media digitali spesso operano semplificazioni che riguardano anche la ricchezza del lessico, minacciandola. Pertanto, il Presidente ha valorizzato il contributo dei giornalisti e degli operatori della Comunità Radiotelevisiva Italofona nell’arginare tale fenomeno.
Inoltre, ha sottolineato il ruolo prezioso delle comunità italofone estere nella fioritura della cultura e della civiltà nazionali. La lingua, infatti, veicola contenuti e valori di ambito sia scientifico sia artistico e si fa veicolo di diffusione di diversi stili di vita. Mattarella ha ricordato che, oltre che “cifra identitaria”, la lingua è strumento di libertà e di emancipazione. Pertanto, la “sudditanza si alimenta della cancellazione delle parole e con la sostituzione di esse con quelle del dispotismo di turno”.
Il monito sull’AI
Il monito del Presidente ha riguardato in particolare l’AI, potenzialmente responsabile di favorire il depauperamento del patrimonio lessicale e culturale. L’intelligenza artificiale, infatti, immette nell’uso neo-linguaggi funzionali soltanto all’operatività digitale e rischia di minare il pluralismo linguistico.
Il ruolo degli audiovisivi
Mattarella ha sottolineato anche che, per la diffusione della cultura italofona, un ruolo centrale possono rivestire audiovisivi e prodotti multimediali. Essi, oltre a veicolare la civiltà nazionale, sono un importante strumento per far circolare i valori civili che contraddistinguono l’intera Europa.
Dopo aver ricordato che quella italiana è una delle lingue più studiate al mondo, ha espresso soddisfazione per la celebrazione in corso. Infatti, l’occasione dell’anniversario della nascita della Comunità Radiotelevisiva Italofona riveste, a suo parere, un ruolo importante nella diffusione della conoscenza della lingua italiana. Oltre a rappresentare un significativo fattore di crescita delle opportunità di dialogo fra Paesi e popoli diversi.
Articolo di M.P.