
L’AgCom, l’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni, ha pubblicato il report sul bilancio del mercato editoriale nel periodo 2019-2023. Sulle 130 aziende prese in esame, sono 30 le imprese editoriali che ha interrogato il Garante.
Guardando ai ricavi complessivi, nel 2023 il settore ha generato 4,14 miliardi di euro. Il dato è in discesa, secondo il trend degli ultimi anni, e mostra una flessione del 2,8% rispetto al 2022 e del 4,7% rispetto al 2019.
I numeri dei ricavi domestici, seppur con lo stesso andamento dal 2019 (-5,0%), su base annua hanno visto una diminuzione molto più leggera, pari allo 0,3%. Il solo mercato italiano vale comunque 3,68 miliardi di euro.
I ricavi editoriali e da vendita di spazi pubblicitari, che rappresentano una grande fetta delle entrate delle imprese, si attestano al 36,4% e 30,0%. Se si riscontrano questi dati con quelli dell’anno scorso, si nota che i primi sono calati del 7,0% e i secondi, invece, saliti dello 0,3%. Anche il margine operativo lordo, in media al 12%, cade a meno 3 punti percentuali rispetto al 2022.
Sul versante del ricorso ai mezzi propri invece, il settore mostra un netto aumento rispetto al 2019, passando dal 38,9% al 42,1% del 2023. Guardando l’andamento, però, si nota un calo del 3% rispetto al 2022.
Non mancano gli investimenti, che ammontano a circa 800 milioni di euro, indicativamente pari al 4% dei ricavi. Il dato più rilevante è proprio la quota di investimento, che negli anni ha vissuto una crescita sia nell’intero periodo sia nell’ultimo anno. Si è passati dal 3,5% del 2019 al 4,6% del 2023.
Il flusso finanziario, altrimenti noto come cash flow, anche se oggetto di un violento saliscendi tra il 2021 e il 2022, sul lungo periodo tiene una media del 13,6% annuo.
Infine, gli addetti al settore si sono ridotti dell’11%, pari a circa 1500 unità, passando dai 14000 del 2019 ai 12400 del 2023. Solo nel 2022 sono andati persi 500 posti di lavoro.
Articolo di L.C.