DMA divisivo: rotte opposte delle Big Tech in Ue

Apple e Microsoft prendono strade diverse, anzi, opposte in reazione al Digital Markets Act (DMA) europeo, il quadro normativo vincolante che individua i cosiddetti gatekeeper, valuta il loro operato e introduce condizioni di mercato che possano garantire una concorrenza leale. 

Introdotto già nel 2022, il DMA ha “mietuto vittime” già dalla sua prima entrata in vigore, dispensando multe a colossi della tecnologia che estendevano il loro monopolio su diverse piattaforme. 

Apple, tra adesione e contrasto

L’ultima Big Tech multata è stata Apple, accusata di aver violato il DMA (violazione della legge anti-steering) costringendo i suoi consumatori a utilizzare i loro servizi tramite i device della “mela mangiata”. Tuttavia, dopo la maxi-multa di 500 milioni di euro, Apple sembra non essere più intenzionata ad adeguarsi del tutto ai criteri della legge sui mercati digitali.

Il cambiamento di posizione sarebbe avvenuto in seguito alla richiesta dell’Ue dello scorso marzo di migliorare la compatibilità tra software e dispositivi di terze parti, consentendo dunque nuove funzionalità del sistema operativo iOS.

Secondo il Wall Street Journal, il 30 maggio Apple ha presentato ricorso, opponendosi alla configurazione di marchi concorrenti su Apple e all’apertura delle notifiche per gli utenti per prodotti di concorrenti. La Big Tech motiva questa decisione affermando che ciò comporterebbe problemi di privacy. Infatti, un portavoce ha asserito che “i nuovi requisiti voluti dall’Ue creano un processo irragionevole, costoso e che soffoca l’innovazione”.

Inizialmente, Apple non sembrava opporsi alla legislazione europea, tanto che nell’estate del 2024 aveva autonomamente apportato modifiche al suo browser e app preinstallate per evitare diatribe con la giustizia digitale Ue. Non solo, quando il DMA era ancora sul tavolo di discussione, la Big Tech di Cupertino aveva riconosciuto il suo status di gatekeeper per diverse sue piattaforme. 

Microsoft, un concorrente assertivo

Rotta opposta per il colosso di Redmond, Microsoft, che ha annunciato diversi cambiamenti per la sua policy per adeguarsi senza difficoltà al DMA. Infatti, la Big Tech ora offrirà la possibilità ai suoi utenti di disinstallare lo store digitale Microsoft e non ricevere più notifiche push, né tantomeno potrà imporre Edge come browser predefinito. 

Tutti vantaggi di cui solo i cittadini europei potranno godere, dal momento che al di fuori dei confini dello Spazio Economico Europeo (SEE) l’ecosistema Windows non risulta così elastico

Articolo di T.S.