
Tutti i sistemi e dispositivi governativi dell’Australia non potranno scaricare o usare l’applicazione di Intelligenza Artificiale (IA) cinese DeepSeek. La motivazione è la sicurezza nazionale e così il Paese oceanico diventa uno dei primi a prendere una posizione netta sulla start-up cinese.
Tony Burke, ministro australiano degli Affari Interni, ha annunciato la rimozione immediata dai sistemi governativi appena le agenzie di intelligence del Paese hanno valutato l’app come un elemento di rischio troppo elevato. A seguire questo esempio, sono state molte azienda private australiane.
“L’IA è una tecnologia piena di potenziale e opportunità, ma il governo non esiterà ad agire quando le nostre agenzie identificheranno un rischio per la sicurezza nazionale”, ha affermato Burke.
Il ministro specifica che l’origine cinese del modello di IA non è stato affatto un fattore discriminante, piuttosto la valutazione del rischio si basava principalmente sulla metodologia di trattamento dati del sistema IA.
Il Paese australiano, tuttavia, non è l’unico a richiedere informazioni e prendere provvedimento contro la start-up che ha scosso Wall Street e il mondo tech. L’Italia ha infatti già bloccato il servizio con un comunicato stampa del Garante privacy (GPDP) e l’Irlanda ha richiesto maggiori informazioni riguardanti la società.
Articolo di T.S.