Dati Ads: diffusione e vendita a maggio, ancora cali ma più contenuti

Da ieri sono disponibili online i nuovi dati Ads mensili stimati dagli editori, riferiti al mese di maggio per quotidiani e settimanali e al mese di aprile per i mensili. Le seguenti tabelle sono realizzate per Primaonline.it da L’Ego Editoriale.

A maggio la maggior parte dei quotidiani continua a registrare un dato con segno meno nella diffusione carta+digitale, nonostante il quinto mese del 2020 sia stato un periodo ricco di attualità sia politica, sia economica, senza dimenticare la crisi sanitaria ancora in atto. Effettivamente, rispetto al mese precedente, solo 6 testate mostrano segni positivi, anche se la classifica rimane piuttosto invariata, con il podio stabile. Crescita importante, da segnalare, è quella del Fatto Quotidiano con un +10,6% rispetto ad aprile 2020. In lenta ripresa anche i quotidiani sportivi. 

Nel confronto anno su anno per quanto riguarda il mese di maggio, la situazione non è delle più rosee. Timidissime crescite se non fosse, di nuovo, per il Fatto Quotidiano cresciuto in un anno del ben +45,6%. Alcuni cali sono così importanti da superare anche il -50% (vedi la Gazzetta dello Sport, duramente colpita dallo stop totale degli sport durante la pandemia). 

L’ultima tabella, come sempre, mostra i dati delle vendite in edicola, anno su anno. Tra maggio 2019 e maggio 2020 si può notare un drastico calo, con percentuali rilevanti, per tutti i quotidiani in elenco, tranne per 4 testate. La maggior parte delle percentuali negative superano il -10%, con i due quotidiani sportivi che addirittura calano del -54,7% (Il Corriere dello Sport) e del -68,2% (La Gazzetta dello Sport). 

La ripresa sarà molto lenta anche se va considerato il calo costante della diffusione e della vendita dei giornali cartacei che prosegue ormai da qualche anno. Sicuramente questa crisi economica portata dalla situazione emergenziale pandemica non ha aiutato il mondo dell’informazione, almeno dal punto di vista delle vendite in edicola (nonostante siano state tra i pochi esercizi rimasti aperti durante il lockdown) e delle entrate pubblicitarie.