
Continuano a crescere le tensioni commerciali tra Unione europea e Stati Uniti. In risposta, la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, ha lanciato un chiaro avvertimento: se i negoziati con Washington non porteranno a un accordo soddisfacente, l’Ue è pronta a intervenire.
La misura prevista riguarda l’introduzione di “una tassa sui ricavi pubblicitari digitali”, mirata a colpire le grandi aziende tecnologiche americane.
Questa mossa rappresenterebbe un ampliamento delle misure di ritorsione dell’Ue, estendendole, così, dai beni materiali ai servizi digitali. Von der Leyen ha sottolineato che, sebbene preferisca una soluzione negoziata, è pronta ad agire per proteggere gli interessi economici europei.
Big Tech nel mirino
L’introduzione della nuova tassa permetterebbe, dunque, di colpire anche le esportazioni di servizi. “Abbiamo molte opzioni a disposizione”, ha detto von der Leyen, ribadendo però che una guerra commerciale non giova a nessuno.
L’ipotetica tassa europea sui ricavi pubblicitari digitali colpirebbe Big Tech come Meta, Google e Apple, superando i singoli regimi fiscali nazionali.
Ciò rappresenterebbe un bel colpo per gli USA, in quanto le aziende statunitensi dominano l’80% del settore dei servizi digitali in Europa. Per questo motivo, l’Ue punta ancora a una soluzione vantaggiosa per entrambe le parti.
L’avvio del confronto
Durante i 90 giorni di tregua sui dazi, Bruxelles cercherà un accordo equo con Washington. Tuttavia, la presidente ha già chiarito che alcune norme europee non verranno messe in discussione. Tra queste, il pacchetto DSA-DMA e il regime dell’IVA, in quanto si tratta di “decisioni sovrane”.
Se i negoziati con l’amministrazione Trump falliranno, l’Ue riattiverà automaticamente i controdazi su acciaio e alluminio, al momento sospesi.
Articolo di G.R.D.R.