Bilancio 2020, Commissione Istruzione del Senato favorevole con due osservazioni

Via libera della VII Commissione Istruzione Pubblica e Beni Culturali  del Senato  – in sede consultiva – alla Manovra 2020. Il provvedimento, all’esame della Commissione Bilancio, arriverà in Aula il 3 dicembre secondo quanto stabilito dalla Conferenza dei capigruppo di Palazzo Madama.

La VII Commissione ha dato parere favorevole alla relazione della senatrice Michela Montevecchi (M5S), Vicepresidente della commissione, riguardante il Bilancio di previsione dello Stato per l’anno finanziario 2020 e il Bilancio pluriennale per il triennio 2020-2022 (Atto Senato 1586).

Per quanto riguarda le disposizioni in materia di beni culturali – Tabella 13, l’ok è arrivato con due rilievi.

La prima osservazione riguarda la spesa di 22,5 milioni di euro annui da destinare al personale non dirigenziale del Ministero dei beni culturali per indennità aventi carattere di certezza, continuità e stabilità.

«Considerata l’autorizzazione di spesa di cui all’articolo 44, comma 1”si legge nel rapporto – la Commissione invita a valutare “l’opportunità di introdurre un termine temporale per l’adozione del decreto di cui al primo periodo del primo comma della disposizione; nonché una precisazione circa l’oggetto delle nuove indennità o se queste riguardino l’adeguamento dell’importo di indennità già esistenti; e, infine, la definizione delle indennità tramite la contrattazione collettiva per evitare situazioni discriminatorie, anche alla luce delle problematiche dei lavoratori del comparto relativo ai beni culturali, che scontano i tagli del settore effettuati nell’ultimo decennio e la frammentazione delle norme legate ai numerosi settori».

La seconda osservazione riguarda, invece, il definanziamento del Fondo per la tutela del patrimonio culturale. «Al fine di tutelare e valorizzare il patrimonio culturale, in coerenza con le politiche del nuovo piano verde per il clima,» – la Commissione – «invita a rivedere il definanziamento di cui alla Tabella 13 che, rispetto alla dotazione a legislazione vigente, prevede una decurtazione di 30 milioni di euro del Fondo per la tutela del patrimonio culturale».