Analisi della Legge di bilancio 2020, prime norme e prime osservazioni

Differimento di un anno per le riduzioni ai contributi diretti (previste dalla legge 30 dicembre 2018, n. 145) e contributi alle scuole pubbliche per l’acquisto di uno o più abbonamenti a quotidiani e periodici, anche in formato digitale.

Il Governo, in data 2 novembre, ha presentato al Senato della Repubblica il Disegno di legge AS 1586, contenente il “Bilancio di previsione dello Stato per l’anno finanziario 2020 e bilancio pluriennale per il triennio 2020-2022”. Il DdL deve ancora essere assegnato alla Commissione competente: la V – Bilancio, in sede referente.

Dal testo del Disegno di legge governativo, estraiamo le prime osservazioni, ben sapendo che, nel corso di conversione in legge prima al Senato e poi alla Camera dei deputati, le norme ivi contenute potranno essere più volte modificate.

L’Atto Senato 1586 contiene un articolo, il n. 45, che riguarda proprio le “Misure in materia di editoria” nel quale sostanzialmente si prescrivono due aspetti:

1) Un contributo statale alle scuole pubbliche di ogni ordine e grado, che acquistino nell’anno 2020 uno o più abbonamenti a quotidiani e periodici, anche in formato digitale. Detto contributo potrà arrivare fino all’80 per cento della spesa sostenuta entro l’anno precedente. Con decreto del capo del Dipartimento per l’informazione e l’editoria della Presidenza del Consiglio dei ministri sarà emanato annualmente un bando per l’assegnazione del contributo, che sarà prelevato dall’ambito delle risorse del “Fondo per il pluralismo e l’innovazione dell’informazione”, di cui all’articolo 1 della legge n. 198 del 2016.

Per il 2020 è prevista una spesa non superiore a 20 milioni di euro; la quale sarà incrementata di 20 milioni di euro annui a decorrere dal 2021.

2) Vengono differiti di dodici mesi le riduzioni applicabili alla contribuzione diretta, di cui al decreto legislativo 15 maggio 2017, n. 70, previste dalla precedente Legge di stabilità – articolo 1, comma 810 della legge 30 dicembre 2018, n. 145 – che sanciva la progressiva riduzione e abolizione dei contributi diretti alle imprese editrici di quotidiani e periodici.

Scorcio dell’Aula del Senato (da wikipedia.com – Autore Fratello Gracco, licenza CC BY-SA 4.0)

L’articolo 46 del DdL 1586 ha riguardo all’affidamento del servizio di trasmissione radiofonica delle sedute parlamentari, ora svolto da Radio Radicale. L’articolo in questione autorizza, per questo servizio, la spesa fino al massimo di 8 milioni di euro in ragione d’anno per ciascuno degli anni del periodo 2020-2022.

Inoltre, fino all’espletamento della procedura di affidamento di detto servizio, indetta dal Ministero dello sviluppo economico e da completarsi entro il 30 aprile 2020, è prorogato il regime convenzionale con il Centro di produzione Spa. Decorso tale termine, il regime convenzionale si intende risolto di diritto salvo che a tale data la procedura non sia stata ancora conclusa.

il Sottosegretario con delega all’editoria Andrea Martella, in audizione presso la VII Commissione Cultura della Camera dei deputati, aveva annunciato altre due misure che sarebbero state comprese nella emananda Legge di bilancio e che, almeno nel primo testo uscito, non risulterebbero inserite:

– una proroga delle agevolazioni postali dal primo gennaio 2020 e fino a tutta la vigenza del servizio universale;

– e lo stanziamento di 14 milioni di euro per i prepensionamenti, ripartito fra giornalisti e poligrafici.

Ma il percorso della Legge di bilancio 2020 è appena iniziato e sarà certamente lungo e tortuoso. A presto gli aggiornamenti del caso.

(Foto in alto: il premier Giuseppe Conte e il ministro dell’economia Roberto Gualtieri, da www.governo.it)