5G, digital divide e sviluppo tecnologico: Gubitosi “digitale asse portante della ripresa economica”

Il periodo di lockdown ha aiutato la popolazione italiana ad avvicinarsi sempre di più alla tecnologia, al web e a nuovi sistemi di fruizione. Purtroppo, sempre durante il periodo di lockdown, sono venuti definitivamente a galla i gap infrastrutturali e riguardanti lo sviluppo tecnologico che limitano e spesso ostacolano la potenza industriale e sociale del nostro Paese. 

È di pochi giorni fa il dato allarmante che individua ben il 12,7% dei ragazzi italiani che non hanno potuto accedere alla didattica a distanza durante il lockdown.

Sul tema è intervenuto l’amministratore delegato di Tim, Luigi Gubitosi, durante una web conference sull’evoluzione del 5G, dal titolo “L’ecosistema 5G, il cloud e le infrastrutture tlc: dall’emergenza al sostegno della ripartenza”, organizzata da The Innovation Group.

Secondo l’AD di Tim, durante la pandemia da Covid-19 “il cuore digitale del nostro paese non ha mai smesso di funzionare e ci ha permesso di affrontare uno stress test duro. Le reti e il comparto digitale hanno retto e da qui bisogna ripartire, perché il digitale sarà l’asse portante della ripresa economica”. E di conseguenza, guardando al futuro, “Sul 5G si giocherà una buona parte della partita della competitività del nostro tessuto industriale ed economico, per questo, non possiamo fermarci. È una grande opportunità e sono sicuro che sapremo coglierla”. 

Gubitosi poi sottolinea come in realtà l’Italia sia all’avanguardia sul sistema 5G, in quanto, secondo l’indicatore europeo Desi, “siamo quarti in Europa” nello sviluppo del 5G e “bisogna proseguire” mantenendo questo primato. Inoltre “a fine anno Milano dovrebbe essere la città più coperta d’Europa con il 90% della popolazione che potrà usare il 5G”. L’accordo tra Tim e Vodafone, che ha portato alla creazione di Inwit, “facilita ulteriormente il 5G perché ha dato una rete che consente di accelerare questo processo”.

Il tema del digital divide – ovvero il divario digitale esistente tra chi ha accesso effettivo alle tecnologie dell’informazione e chi ne è escluso, in modo parziale o totale – è una problematica sa risolvere “più in fretta possibile”, a detta dell’AD di Tim. 

Anche l’ex Commissario Agcom, Antonio Nicita, è intervenuto sull’argomento, affermando che in Italia “c’è un nuovo scenario di divario digitale che riguarda le zone in cui la concorrenza infrastrutturale non arriva. Abbiamo alcune zone molto avanzate dal punto di vista infrastrutturale e altre che stavano molto indietro, ma grazie al piano banda ultralarga arriveranno all’obiettivo. Poi abbiamo una grande fascia, quella che era delle aree grigie, che rischia di restare indietro”.


C’è bisogno di una grande accelerazione e bisogna mettere a fattor comune le migliori pratiche, le migliori esperienze, e stimolare la collaborazione tra gli operatori per cercare di colmare i divari”, aggiunge Nicita, augurandosi maggiori investimenti infrastrutturali nel breve termine